Marmolada, la procura: «Tragedia non prevedibile, molto difficile stabilire le responsabilità»
La procura di Trento ha avviato un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto lo scorso 3 luglio, quando un blocco di ghiaccio è crollato sulla più alta catena montuosa delle Dolomiti causando la morte di almeno 7 persone. Intervistato oggi dal Tg3, il procuratore capo di Trento Sandro Raimondi dice: «In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un’imprudenza». I carabinieri di Cavalese che l’hanno chiamato subito dopo la tragedia, prosegue Raimondi, si sono trovati davanti a una «situazione quasi apocalittica». Ma «l’imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista», ha affermato. «Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile».
Nel frattempo, proseguono le ricerche per le cinque persone che risultano ancora disperse. «Abbiamo trovato tanti reperti in questi ultimi due giorni – ha dichiarato il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino, Maurizio Dellantonio – sono delle cose molto dolorose. Ci sono parti umane, di dimensioni molto piccole, tanti neanche collocabili in una parte del corpo o l’altra. Tutti quanti verranno esaminati per trovare anche un minimo di relazione tra un reperto e l’altro».
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