Un gruppo di reclute ucraine si addestra nel Regno Unito. Il ministro Wallace: «Aiutiamo Kiev a difendersi»
Un gruppo di reclute ucraine ha raggiunto il Regno Unito: seguiranno un programma di addestramento per alcune settimane. Il tutto nell’ambito di un «nuovo e ambizioso» progetto, che rappresenta «la fase successiva del sostegno del Regno Unito alle forze armate ucraine nella loro lotta contro l’aggressione russa». A dichiararlo è il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, che ha incontrato le reclute. «Utilizzando l’esperienza di livello mondiale dell’esercito britannico – prosegue Wallace – aiuteremo l’Ucraina a ricostruire le sue forze e ad aumentare la sua resistenza mentre difendono la sovranità del loro Paese e il loro diritto di scegliere il proprio futuro».
Il programma prevede i corsi inclusi nell’addestramento di base dei soldati inglesi: istruzioni sull’uso delle armi, sul primo soccorso, sui veicoli da campo, sulle tattiche di pattuglia e sulla legge relativa ai conflitti armati. Il governo britannico ha inoltre acquistato migliaia di fucili d’assalto AK per il programma, gli stessi che useranno in prima linea.
Carri armati obsoleti per le unità di fanteria russe
L’intelligence di Londra ha rivelato anche che Mosca starebbe pianificando offensive future. A questo proposito, avrebbe posizionato i suoi riservisti vicino al confine con l’Ucraina. Tuttavia, le armi a disposizione di parte delle forze armate del Cremlino sarebbero a dir poco obsolete. Nel rapporto pubblicato dal ministero della Difesa, infatti, si legge che una grande proporzione nelle nuove unità di fanteria è dotata probabilmente di veicoli blindati – gli MT-LB – progettati originariamente negli anni Cinquanta come trattori per il trasporto dell’artiglieria, con un’armatura limitata ed equipaggiati solo con una mitragliatrice. Le unità d’assalto di prima linea, invece, usano veicoli moderni – i BMP-2 – dotati di un’armatura fino a 33mm, un cannone da 30mm e un lanciamissili anti-carro.
July 9, 2022
Tensioni crescenti tra Mosca e Londra
Due giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin era tornato a minacciare l’Occidente. «Abbiamo sentito molte volte che l’Occidente vuole combatterci fino all’ultimo ucraino», aveva dichiarato. «Che ci provino», era stata la conclusione. La notizia delle imminenti dimissioni di Boris Johnson, grande sostenitore di Kiev negli ultimi mesi, aveva fatto esultare Mosca. L’attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente Dmitry Medvedev aveva subito commentato: «Notizie da Londra. I “migliori amici dell’Ucraina” se ne vanno. La “Vittoria” è in pericolo! Il primo è andato…”.». Per l’ex presidente si tratta solo del «logico risultato dell’arroganza britannica e della politica mediocre».
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