Gas russo, domani parte lo stop al Nord Stream. Il governo si prepara a gestire nuove stangate sulle bollette
Scatterà domani, come annunciato da Mosca, lo stop temporaneo alle forniture di gas russo tramite il gasdotto Nord Stream 1, che collega la Russia alla Germania. Il blocco durerà dall’11 al 21 luglio, ed è dovuto, stando alla spiegazione ufficiale, ad alcuni lavori di manutenzione. La questione delle forniture del gas preoccupa da mesi tutta l’Europa e, nonostante si tratti di un fermo temporaneo, il prezzo al mercato del Tfl di Amsterdam continua a schizzare. Attualmente si trova a 175 euro a Megawattora, proiettato al massimo storico segnato il 7 marzo scorso, quando aveva chiuso a 226 euro dopo un picco di 345. Tra gli addetti ai lavori, c’è chi teme che il flusso del gas da Mosca possa non riprendere più, o che duri quantomeno più del previsto.
Pur essendo Berlino quella che sconterà di più lo stop, anche l’Italia si prepara a nuovi possibili effetti. Lo stoccaggio del gas minaccia di costare sempre di più e nei prossimi mesi il governo potrebbe trovarsi a fare i conti con l’aumento dei prezzi, e quindi delle bollette. Da settimane i ministri lavorano a un piano per il razionamento: «La crisi energetica è gravissima», ha dichiarato ieri, 9 luglio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. «I rischi, a proposito di benessere, sono altissimi per l’inverno, se il gas russo dovesse fermarsi»
Von der Leyen: «Prepariamoci a nuovi tagli»
Le preoccupazioni in queste ore si fanno sentire anche nella Commissione europea. «Prepariamoci a nuovi tagli di gas da parte di Mosca, e anche a un’interruzione completa delle forniture», dice la presidente Ursula von der Leyen. Bruxelles presenterà tra poco più di una settimana un piano di strategia unitaria, che servirà per coordinare i piani nazionali di emergenza dei 27 Paesi membri, e anche gli eventuali razionamenti di energia. L’obiettivo è quello di lavorare per far arrivare il gas lì dove ce ne sarà più bisogno.
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