Blitz tra gli ultras del Cagliari, l’inchiesta sugli scontri tra tifosi: indagato anche l’ex Nazionale Cossu
Maxi operazione della Digos al gruppo ultras cagliaritano Sconvolts 1987. Il Gip del Tribunale di Cagliari ha emesso gli arresti per 5 persone, i domiciliari ad altre 13, l’obbligo di dimora a 11 e l’obbligo di firma ad altre 4 con l’accusa di associazione a delinquere. “Frari” (fratelli in dialetto) è il nome del blitz – tratto dal modo in cui si chiamavano gli indagati – svoltosi con decine le perquisizioni da oltre 200 poliziotti delle unità cinofile antidroga e antiesplosivo, con il supporto di un elicottero del VII Reparto Volo di Oristano, di quello Prevenzione Crimine Sardegna e della Polizia Scientifica. Tra i nomi degli indagati, seppur con ruolo marginale, spicca quello di Andrea Cossu, dirigente del Cagliari ed ex giocatore della Nazionale. Tra settembre 2018, in concomitanza con l’inizio del campionato di Serie A e l’ultima stagione di calcio della primavera di quest’anno, i tifosi in questione avrebbero commesso diversi reati contro l’ordine pubblico, la persona e il patrimonio durante eventi e manifestazioni sportive.
Gli scontri con i gruppi rivali
La Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione riferisce di più episodi violenti che hanno visto gli ultras protagonisti di danneggiamenti e risse nel centro di Cagliari. Tra questi ci sono gli scontri con tifosi del Napoli risalenti a dicembre 2018 in una struttura di Capoterra, una «spedizione punitiva» con mazze e bastoni. Diversi gli episodi in cui hanno assaltato pullman dei tifosi di altre squadre. L’ultimo in ordine cronologico risale al 21 febbraio 2022 in occasione dell’incontro Cagliari-Napoli i cui gli ultras degli Sconvolts hanno lanciato petardi, fumogeni e sassi contro le forze e dell’ordine. Qui vennero emessi 3 arresti in flagranza di reato e 8 denunce. Tra le accuse mosse ai tifosi anche quella di coltivazione e spaccio di stupefacenti, soprattutto di cannabis, con l’obiettivo di finanziare le attività dei tifosi cagliaritani.
Il ruolo di Andrea Cossu
Finito nel registro degli indagati, il rossoblù Andrea Cossu ha avuto un ruolo di secondo piano nell’indagine della della Digos cagliaritana. Secondo l’accusa alcuni dei suoi comportamenti avrebbero indirettamente aiutato le attività degli ultras dal punto di vista economico, garantendo così la sopravvivenza. Le indagini infatti riferiscono che l’ex Nazionale regalava magliette per organizzare lotterie che avevano l’obiettivo di finanziare le attività degli ultras. Non faceva parte del gruppo indagato, ma partecipava alle loro riunioni ed era in possesso delle chiavi della sede in cui avevano luogo.
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