Burioni e la variante Centaurus: perché la paura di oggi è prematura e come proteggersi dall’infezione
Il professor Roberto Burioni parla oggi in un commento su Repubblica della nuova sottovariante di Omicron BA.2.75. Che nel frattempo è stata ribattezzata “Centaurus” su Twitter, secondo una moda tra i virologi che il dottore paragona a quella dei meteorologi sulle perturbazioni. Prima di tutto Burioni spiega che questa variante, identificata per la prima volta in India nello scorso maggio, in alcuni paesi sta crescendo a discapito della variante Omicron 2 (dalla quale deriva) del Coronavirus. Poi, possiede numerose mutazioni che potrebbero conferirle alcune capacità indesiderate, come la maggiore contagiosità, un’aumentata capacità di reinfettare i guariti e i vaccinati o addirittura una aumentata patogenicità, che potrebbe causare una malattia più grave.
Ma, avverte il virologo del San Raffaele, per ora si parla soltanto per ipotesi. Centaurus, per il momento, è stato classificata dall’Oms come “variante sotto osservazione” e quindi non ancora come “preoccupante”. E questo perché nonostante le cronache di questi giorni la sottovariante non ha ancora dimostrato di avere elementi concreti che consentano di definirla come una minaccia. Ad oggi non esistono dati che ne certifichino la maggiore trasmissibilità.
Ma in questo momento due sono i suoi peggiori nemici. Uno è il vaccino, che funziona contro Omicron e quindi è molto probabile che fornisca protezione anche contro la sottovariante. Il secondo nemico è proprio la variante BA.5. Centaurus deve batterla e questa è già estremamente contagiosa. Infine, come difendersi: cautela nei luoghi chiusi e affollati, ricambio d’aria, uso tempestivo di antivirali e vaccinazione (con terza e quarta dose) a tappeto sono le armi da usare. In attesa di avere dati certi.
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