Cacciari: «Mattarella non ci porterà mai al voto. Ci vuole un nuovo partito e un altro leader di sinistra»
Il filosofo Massimo Cacciari pensa che Sergio Mattarella non porterà l’Italia al voto in queste condizioni. E ritiene che sia necessario un governo che eviti il rischio default e quello di disordini sociali. Mentre Draghi «dice, e mi scuso per il francesismo, che si è rotto i coglioni? Può essere. Oppure può essere che voglia un chiarimento definitivo». In un’intervista rilasciata a La Stampa sostiene che un nome buono per la sua successione potrebbe essere quello di «Giuliano Amato. Lo vuole anche Berlusconi».
Cacciari è preoccupato per «i risparmi degli italiani. Se viene un governo che non ha sufficienti rapporti con l’Unione Europea il paese va in default. E tutto questo per Conte? Forza, non prendiamoci per i fondelli». Per il professore «le disuguaglianze continuano a moltiplicarsi. Con la recessione e l’inflazione al 10% qualcosa, e qualcuno, è destinato a venire fuori. Stiamo andando verso una situazione di drammatici disordini sociali. Non mi stupirei se nel giro di due o tre mesi ci trovassimo di fronte a una nuova formazione politica».
Guidata da chi? «Il nome non lo so. Ma so che un italiano su due non va più a votare. E che tra questi la metà non arriva alla fine del mese. Eppure qui si va avanti con il reddito di cittadinanza e con i bonus. Magari con quelli per la casa che mettono sullo stesso piano chi ha una villa e chi vive in una catapecchia. Un leader modello Mélanchon che si occupi della marea dei non rappresentati può valere il 25-30% dei voti». Al momento «il nome non lo vedo. Ma sono gli eventi a fare i nomi, non i nomi gli eventi».
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