Usa, dalla Camera via libera alla reintroduzione del diritto all’aborto. Ma in Senato può arrivare un altro stop
La Camera dei Rappresentanti statunitense ha reintrodotto il diritto all’aborto a livello federale, dopo la sentenza della Corte Suprema del 24 giugno che ribaltando la Roe v. Wade lo aveva negato. Il provvedimento che vieta le restrizioni all’aborto è stato approvato con 219 voti a favore e 210 contrari. La strada per ripristinare il diritto civile negli Usa, tuttavia, rimane in salita: la misura passata alla Camera a maggioranza democratica dovrà ora essere esaminata dal Senato a maggioranza repubblicana per diventare legge: evento considerato improbabile dagli analisti. La sentenza del 24 giugno è stata da subito contestata dagli ambienti progressisti della politica americana e dai pro-abortisti.
Da giorni il presidente Joe Biden invoca un’azione del Congresso che ripristini il diritto al termine di gravidanza nel Paese. L’inquilino della Casa Bianca ha anche emanato – lo scorso 8 luglio – un decreto esecutivo che semplifica l’accesso ai medicinali per l’aborto farmacologico, contraccettivi e cure mediche d’emergenza durante la gravidanza. Il provvedimento e gli appelli arrivano anche in risposta alle azioni intraprese da alcuni Stati federati conservatori, che si sono subito mossi per rendere illegale l’aborto non appena sono stati liberi di legiferare in materia. Tra questi anche la Louisiana e il Texas.
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