Zelensky licenzia il capo degli 007 ucraini e la procuratrice generale: l’ombra dei traditori dietro l’avanzata russa
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di rimuovere dall’incarico di capo del servizio di sicurezza dell’Ucraina Ivan Bakanov. Nello stesso giorno, Zelensky avrebbe licenziato la procuratrice generale Iryna Venediktova, che finora si era occupata delle inchieste relative ai crimini di guerra commessi dall’esercito russo in territorio ucraino dall’inizio dell’invasione lo scorso 24 febbraio. Al suo posto, sarebbe entrato in carica il vice procuratore generale, Oleksiy Symonenko. Le tensioni politiche interne all’Ucraina erano emerse già da diverse settimane, secondo Politico. Da tempo infatti Zelensky avrebbe cominciato a valutare il licenziamento di Bakanov, sotto accusa da più parti a Kiev per la facilità con cui i russi sarebbero riusciti a conquistare zone cruciali dell’Ucraina, a cominciare da Cherson.
Bakanov è un amico di vecchia data di Zelensky, al suo fianco sin da quando il presidente ucraino muoveva i primi passi da attore. La sua nomina nel 2019 aveva sollevato non poche polemiche, considerando la scarsa esperienza del 47enne nel settore della sicurezza. Bakanov è stato rimosso dal suo incarico per «mancato svolgimento dei compiti di servizio, che hanno portato a vittime umane o altre gravi conseguenze, o creato una minaccia», come recita l’articolo 47 dello statuto disciplinare delle forze armate ucraine. La decisione è stata commentata con un video diffuso in serata dallo stesso Zelensky:
«Ho deciso di rimuovere il procuratore generale dal suo incarico e il capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina dalle sue funzioni. Ad oggi, sono stati registrati 651 procedimenti penali riguardanti alto tradimento e attività di collaborazione di dipendenti di procure, e altri organi. Una tale serie di crimini contro le fondamenta della sicurezza nazionale del Paese e i collegamenti che sono stati scoperti tra i dipendenti delle agenzie di sicurezza dell’Ucraina e i servizi speciali della Russia sollevano questioni molto serie per i leader interessati. Ognuna di queste domande vedrà una risposta adeguata».
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