Atletica, cacciato il coach Usa poco prima della finale dei 100 m ai Mondiali: è indagato per molestie
Allontanato dalla polizia appena prima della finale dei 100 metri. È finita così l’avventura ai Mondiali di Atletica di Eugene in Oregon di Rana Reider, coach della squadra degli Stati Uniti che allenava anche Marvin Bracy e Trayvon Bromell. I suoi atleti hanno conquistato la medaglia di argento e di bronzo nella finale ma Reider è stato fermato quando era nella zona pre-gara. Secondo il Guardian. Reider è coinvolto in un indagine per una vicenda di molestie sessuali condotta dal Center for SafeSport, un organo indipendente che si occupa delle denunce sulla cattiva condotta di allenatori e atleti coinvolti in sport olimpici. L’allenatore, 51 anni, si sta confrontando con varie accuse, fra cui quella di aver avuto nel 2014 una relazione dai contorni poco chiari con una velocista britannica appena 18enne che stava allenando. Di questa relazione aveva parlato il Daily Mail nel dicembre 2021.
A causa di queste indagini, a Reider era stato impedito di accedere all’area delle gare ma l’allenatore sarebbe arrivato lo stesso. Qui però è stato notato da altre persone che hanno avvisato la sicurezza. A questo punto l’allenatore è stato allenato dal luogo della gara: se proverà ancora ad accedere verrà denunciato per violazione di domicilio. La vicenda è stata riportata dai giornali britannici perché Reider allena anche Adam Gemini, corridore nato a Londra e specializzato nei 200 metri. Agli ultimi Mondiali di Atletica in Qatar, Gemini era arrivato quarto nei 200 metri e secondo con la squadra britannica nella staffetta 4×100.
Gli organizzatori dell’evento: «Gli è stato chiesto di andarsene ma ha rifiutato»
Sempre il The Guardian ha riportato le dichiarazioni di World Athletics, l’organizzazione che aveva negato a Reider l’accredito per le gare: «La sicurezza dell’evento ha scoperto una persona non accreditata nell’area di riscaldamento degli atleti. Gli è stato chiesto di andarsene e ha rifiutato. La polizia è stata immediatamente avvertita. Quando ha visto gli agenti che si avvicinavano ha lasciato subito il luogo delle gare». Reider in tutto questo ha negato qualsiasi azione illecita, il suo avvocato Ryan Stevens ha spiegato che le accuse sono «non verificate» e «non provate».
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