«Sono autistico e ne vado fiero»: il messaggio di Dante Belisari dal palco di Bergamo con il padre Elio – Il video
«Sono autistico e ne vado fiero». Poche parole e un entusiasmo da fare invidia al padre Elio (al secolo Stefano Belisari), Dante ha infiammato il pubblico riunito la sera del 16 luglio all’Arena Estiva di Bergamo per il Concertozzo di Elio e le storie tese. Il ragazzo, appena 12 anni, ha esordito con un sicuro e carismatico: «Ciao Bergamo, fatevi sentire!», per poi presentarsi ai 10 mila presenti: «Il mio nome è Dante, il cognome è Belisari, ma vabbè, a nessuno interessa. Sì, sono autistico e ne vado fiero», ha detto, subito sommerso dallo scrocio degli applausi. «Vi voglio dire due cose. Per prima cosa godetevi lo spettacolo, ora vi lascio in pace. E un’altra cosa: per favore, rispettate tutte le persone autistiche», ha gridato. Poi la citazione del papà, che lo osservava orgoglioso: «Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi».
Tutto il concerto, organizzato a chiusura del progetto #insiemeperlamusica promosso dal Trio Medusa con Radio Deejay e la collaborazione dell’organizzazione internazionale umanitaria Cesvi, si è prestato alla sensibilizzazione sul tema dell’autismo, e delle migliaia di persone autistiche che vengono tagliate fuori dal mondo del lavoro seppur in grado di starci dentro. Prima di Dante, infatti, ha preso parola Nico Acampora, amico di lunga data di Elio e inventore di Pizzaut, pizzeria della periferia milanese gestita esclusivamente da ragazzi autistici. «Questi ragazzi – ha sottolineato Acampora – hanno scoperto tante caratteristiche della loro vita proprio attraverso il lavoro».
Video da: Facebook
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