Processo Genovese, la difesa chiede la semi infermità mentale per uno dei due stupri: «Non era lucido per alcol, droghe e perché malato»
La difesa di Alberto Genovese ha chiesto di riconoscere la semi infermità mentale, quindi la condanna alla pena minima, per uno dei due casi di cui è accusato l’ex imprenditore, imputato per aver violentato due modelle dopo averle rese incoscienti con un mix di cocaina e ketamina. Per l’altro caso, invece, i legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari hanno chiesto l’assoluzione per l’insussistenza del fatto. Genovese è accusato di aver stuprato una modella di 18 anni durante una festa nel suo attico «Terrazza sentimento» il 10 ottobre 2020. L’uomo è anche imputato per la violenze sessuale su un’altra modella di 23 anni, che è stata ospite in una villa a Ibiza a luglio dello stesso anno.
Secondo gli avvocati che difendono l’ex imprenditore, durante la festa nel suo attico l’uomo non era in sé, essendo sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. A questi si aggiungono la sindrome di Asperger e altri disturbi. I continui festini a cui si sottoponeva Genovese, secondo i suoi avvocati lo avrebbero gettato in uno stato di confusione e di assoluta assenza di lucidità. Riguardo invece al caso di Ibiza che viene contestato in concorso con l’ex fidanzata, Genovese andrebbe assolto. Per l’ex imprenditore la procura di Milano ha chiesto nell’udienza di dieci giorni fa una condanna a otto anni di carcere.
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