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Vertice di un’ora tra Draghi e centrodestra, le condizioni per la fiducia: bocciare 7 punti chiesti da Conte

Nel mirino di Lega e Forza Italia c'è la revisione del Reddito di cittadinanza, per esempio. Punto imprescindibile per accettare di restare al governo con il M5s

È durata quasi un’ora la riunione a palazzo Chigi tra Mario Draghi e la delegazione del centrodestra, alla vigilia del voto di fiducia alla Camera domani 20 luglio. Al premier sarebbero state illustrate le condizioni perché i partiti della coalizione possano accettare di restare nel governo, nonostante la presenza del M5s. Al centro delle contestazioni c’è il documento consegnato da Giuseppe Conte a Draghi, di cui il centrodestra boccerebbe sette punti su nove, che il premier dovrebbe «respingere come irricevibili». In particolare leghisti e forzisti chiedono la revisione del Reddito di cittadinanza, punto vitale per i grillini, e il taglio del cuneo fiscale.

A sbloccare la situazione di tensione sarebbe stata una telefonata tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi, dopo che dal centrodestra era partita la protesta questa mattina per l’incontro privato avuto tra il premier e il segretario del Pd Enrico Letta. All’incontro a palazzo Chigi ha partecipato una delegazione composta da Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. È poi ripresa la riunione dei partiti di centrodestra già in corso da circa cinque ore e sospesa per il faccia a faccia con Draghi.

Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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