Crisi di governo, caos nel centrodestra dopo il discorso di Draghi: nuovo vertice a Villa Grande. Cangini: «Molti vogliono strappare»
L’accusa di aver sostenuto la protesta dei tassisti, anche violenta, contro il governo. Lo stop a interventi sullo scostamento di bilancio e la difesa, per quanto «da rivedere», del reddito di cittadinanza. Sono tanti i punti dell’intervento davanti al Senato di Mario Draghi che hanno messo in difficoltà il centrodestra di governo. Non solo la Lega, che aveva chiesto uno scostamento di bilancio negato platealmente, ma pure, ed è una novità che rende il percorso ancora difficile da affrontare, Forza Italia. L’ordine degli interventi in aula nelle prime cinque ore di dibattito è la cartina di tornasole: è stato modificato più volte finché Forza Italia ha fatto sapere di aver ritirato tutti i nomi previsti e fatto slittare le parole del solo Maurizio Gasparri in fondo all’elenco, quasi alla fine di questo primo giro di opinioni, cui seguiranno le repliche di Draghi, nuove dichiarazioni di voto e, alla fine, il voto.
A segnalare i malumori nel partito anche il senatore Andrea Cangini che ammette: «Ci sono tensioni, il discorso non ha convinto molti, c’è chi vorrebbe strappare». La riunione del gruppo al Senato di Forza Italia, dopo l’intervento di Draghi, è stata anch’essa aggiornata ed è iniziata solo dopo mezzogiorno. Le fibrillazioni riguardano tutto l’asse di centrodestra di governo, al netto della posizione di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Matteo Salvini ha fatto sapere che dopo una prima riunione con parlamentari e ministri leghisti che gli hanno espresso «piena sintonia» è corso a Villa Grande per una nuova riunione con Silvio Berlusconi. «Abbiamo fatto delle riflessioni che non posso anticipare», dice Giulia Bongiorno. Insomma, anche per il centrodestra il quadro non è ancora chiarito.
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