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Via le norme taxi dal ddl Concorrenza che torna in aula lunedì. Primo effetto della fine del governo Draghi?

21 Luglio 2022 - 16:08 Michela Morsa
L'art. 10, che puntava a una parziale liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non di linea, è stato soppresso durante la conferenza dei capigruppo. Fratelli d'Italia ha rivendicato lo stralcio, la Lega festeggia

Il ddl Concorrenza torna alla Camera dei deputati lunedì prossimo. Ma dal testo verrà tolto l’art. 10, che puntava a una parziale liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non di linea, ossia taxi e Ncc. A renderlo noto l’Ansa, che ha appreso della soppressione dell’articolo dalla conferenza dei capigruppo della Camera. Tutti i gruppi, su proposta della dem Debora Serracchiani, si sarebbero impegnati a non presentare emendamenti sul provvedimento. I tassisti, e la parte di centrodestra che ha sempre appoggiato la loro protesta contro l’approvazione del ddl Concorrenza, sembrano aver avuto la meglio. Fratelli d’Italia ha rivendicato lo stralcio dell’art. 10.

La reazione di FdI e Lega

«Grazie a Fratelli d’Italia e a tutto il centrodestra sarà stralciato l’articolo 10 dal ddl Concorrenza per tutelare i tassisti. È questo l’unico modo per difendere il comparto dalla sleale competizione che metterebbero in campo le multinazionali per soddisfare la loro voglia di speculazione su un servizio pubblico. Dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro e garantire l’intero sistema che rischiava di essere smantellato da questa assurda proposta», ha dichiarato Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera. La Lega, con una nota della capogruppo in Commissione Trasporti Elena Maccanti e di Edoardo Rixi, responsabile del dipartimento Infrastrutture, ha commentato lo stralcio parlando di «una vittoria del buonsenso, auspicata dalla Lega e dai lavoratori». «Se il governo ci avesse seguito subito avremmo evitato le sabbie mobili in cui si era impantanato. Siamo pronti così per una rapida approvazione del ddl Concorrenza», hanno scritto.

Il cortocircuito per i consumatori

Nettamente contraria Assoutenti: «Ancora una volta lo Stato Italiano sembra voler cedere alle violenze e alle pressioni della lobby corporativa dei tassisti, dimostrando una debolezza verso le auto bianche che non ha eguali nel mondo», ha affermato Furio Truzzi, presidente dell’associazione a tutela dei consumatori. «La cosa assurda è che il governo da un lato stralcia le norme sui taxi che avrebbero favorito gli utenti, dall’altro lascia all’interno del Ddl concorrenza le disposizioni che faranno aumentare i costi dell’Rc auto attraverso l’obbligo per le compagnie assicurative straniere di aderire al risarcimento diretto – prosegue Truzzi – Un corto circuito di cui faranno le spese i consumatori, ingiustamente danneggiati da un Ddl che sembra favorire unicamente lobby e corporazioni».

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