Inter, Marotta: «Per Skriniar c’è una richiesta, valutiamo. Dybala? Non c’era necessità». E su Bremer…
L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta ha parlato in esclusiva ai microfoni di DAZN dal ritiro dell’Inter di molte delle trattative di calciomercato che hanno coinvolto l’Inter, da quelle sfumate per Gleison Bremer e Paulo Dybala, fino a quella ancora in piedi per la cessione al PSG di Milan Skriniar. «Si è parlato tanto di Dybala, ma noi eravamo e siamo a posto in un settore offensivo di grande valore. Non c’era spazio, ma non perché non fosse bravo, ma perché non c’era la necessità. Roma credo sia ideale per lui, per farlo sentire leader. Non dico che può essere erede di Totti, perché è forte come concetto, ma può dare soddisfazione agli spettatori. Gli auguro ogni bene».
La situazione attorno a Skriniar
Marotta ha anche parlato di Milan Skriniar e della trattativa ancora aperta con il PSG, nonostante le smentite degli ultimi giorni riguardo una sua permanenza certa a fine mercato. «Da una parte abbiamo l’obbligo di fare una squadra competitiva, ma abbiamo anche il dovere di guardare ad un equilibrio economico e finanziario. Skriniar è fortissimo, non necessariamente deve essere messo sul mercato. Abbiamo avuto dei contatti, c’è stata una richiesta e tutto sarà valutato. Il tifoso deve stare tranquillo perché la squadra sarà sempre competitiva nel rispetto della fiducia che sempre ci hanno dato».
Bremer opportunità sfumata
Infine Marotta ha parlato di Gleison Bremer, obiettivo sfumato del calciomercato e nuovo difensore della Juventus: «Ausilio da mesi lavorava su questa pista e devo dire che Bremer è un grande giocatore. Evidentemente i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici e finanziari non ci hanno permesso di arrivare ad una conclusione. Abbiamo fatto la nostra corsa, ma quando arrivano offerte molto distanti dalla nostra è giusto che il venditore faccia le sue scelte, così come il calciatore che è stato un grande professionista. E’ sfumata un’opportunità, ma devo essere sincero: i manager hanno l’obbligo di intraprendere strade che magari portano anche a conclusioni negative. Bisogna apprezzare la perseveranza con cui abbiamo portato avanti questa cosa».