«È pericolosa e senza scrupoli», il pm sulla mamma della bimba morta sola in casa a Milano: a giugno almeno 3 precedenti. Oggi l’interrogatorio
Sarà interrogata oggi pomeriggio 22 luglio dal gip nel carcere di San Vittore Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio volontario aggravato dopo aver abbandonato sua figlia di 16 mesi in un appartamento alla periferia Est di Milano. Per il pm Francesco De Tommasi, la donna deve restare in carcere per il «pericolo di reiterazione del reato», considerandola una «persona pericolosa e senza scrupoli». Già nel primo interrogatorio, la donna aveva ammesso di sapere che la bambina sarebbe potuta morire nelle condizioni in cui l’aveva lasciata, cioè da sola per una settimana con un biberon di latte accanto. Oltre alla premeditazione, quindi, il pm ha contestato anche l’aggravante dei futili motivi.
L’autopsia
Non ha mai pianto, né pare abbia mai avuto un momento di cedimento durante il primo faccia a faccia con gli investigatori. Al momento quindi la procura esclude di chiedere una perizia psichiatrica, o una consulenza sullo stato mentale della donna. È attesa nei prossimi giorni intanto l’autopsia sulla piccola, che potrà chiarire in modo più preciso le cause della morte. Soprattutto alla luce del sospetto che la madre possa averla narcotizzata con un tranquillante, ritrovato all’interno della casa.
I continui abbandoni
Nei prossimi giorni saranno analizzate anche le chat, dopo il sequestro del cellulare della donna. Le accuse per Pifferi potrebbero aumentare, con l’aggiunta dell’abbandono di minore. La donna avrebbe lasciato sola la bambina in più occasioni, almeno tre fine settimana, da quanto emerso finora, dallo scorso giugno in avanti, cioè da quando è iniziata la relazione con un uomo di Leffe, in provincia di Bergamo. Altro precedente emerso è quello tra marzo e aprile, quando la 37enne avrebbe lasciato da sola la piccola per una frequentazione occasionale con un altro uomo, di cui la donna ha detto di non ricordare il nome. La bambina sarebbe nata a fine gennaio 2021, nella casa del compagno della donna, un elettricista della provincia di Bergamo. La madre dice di non ricordare chi sia il padre della piccola.
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