Russofobo, traditore, codardo: così la stampa russa racconta le dimissioni di Draghi
Se la stampa occidentale ha raccontato le dimissioni di Mario Draghi come un «shock» e con timore verso le future elezioni, i media russi danno un taglio diverso. Ue, Usa e Uk parlano del presidente del Consiglio italiano come una delle figure più autorevoli d’Europa, mentre la stampa di Mosca ci tiene a sottolinearne principalmente la posizione «fortemente anti-russa» che SuperMario ha assunto nel suo mandato. «C’è vita dopo Draghi? Le conseguenze della crisi per l’Italia», titola la principale agenzia di stampa russa Tass. Qui si legge: «Nella questione della crisi ucraina ha preso una delle posizioni più dure nei confronti della Federazione».
La critica alla politica italiana della Tass
Lungo tutto l’articolo è chiaro il disappunto nei confronti della politica italiana, descritta come un irresponsabile che fa sempre gli stessi errori. «I rappresentanti della crisi ora sono impegnati in accuse reciproche e nella ricerca di responsabili», scrivono. Poi si passa alle elezioni e si parla di Giorgia Meloni come «possibile prima premier donna». Come da aspettative, non manca anche la ripresa del botta e risposta tra i ministeri degli Esteri italiano e russo. La Tass scrive: «Il conflitto ucraino è legato solo marginalmente alla crisi attuale, ma è diventato una leva di ricatto (poco efficace) a favore di Draghi».
Alcuni esponenti della classe politica hanno affermato che Mosca brinda alle dimissioni di Draghi, perché è chiaro che «l’uscita di scena di uno dei più affidabili alleati Usa in Europa indebolisce l’asse anti-russo». Qui il riferimento è al ministro Luigi Di Maio che aveva accusato Mosca di festeggiare di fronte alle dimissioni di Draghi. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva poi pubblicamente reagito alle parole di Di Maio dicendo che l’Italia tenta solo di cercare all’esterno cause che invece risiedono nella politica interna del Paese.
«Un russofobo in meno»
TsargradTV, emittente televisiva e sito online dell’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev, ci va giù ancora più pesante. A far andare via Draghi sarebbe stata la «maledizione di Kiev» che ha portato un’altra vittima occidentale sul «vassoio di Putin». L’ex premier italiano viene descritto come «uno dei nemici più pericolosi della Russia in Europa» e come una figura politica «codarda appoggiata solo dal centrosinistra».
Si parla poi del partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni come «nazionalisti di destra eredi di Benito Mussolini». Ad ogni riga la critica al popolo italiano si fa sempre più dura. TsargradTv riassume così l’atteggiamento politico del nostro Paese: «Gli italiani sono volubili. Oggi applaudono e idolatrano il politico, come una volta facevano con il Duce, e domani esultano e ballano quando lo appendono a testa in giù in piazza se qualcosa va storto». Per l’emittente quindi Draghi è solo «un russofobo in meno».
«Un traditore»
«L’Italia vede la fuga del premier Draghi come un tradimento», così titola invece la testata russa RenTv. Le dimissioni del presidente del Consiglio italiano sono viste come «la fuga del capitano durante l’affondo della nave». Una metafora che tornava anche in TsargradTv. Anche qui si sottolinea a più riprese come Draghi sia stato «uno dei principali sostenitori delle sanzioni contro la Russia» che ha portato l’Italia ad essere oggi «il centro della crisi politica in Europa». Anche la critica al modus operandi politico italiano non manca.
«L’Italia è diventata un campo di sperimentazione per i politici e un modello di come non governare un Paese. Il principio del cambio di potere è qui inteso troppo alla lettera: in 10 anni il Paese ha avuto sei primi ministri. E gli italiani percepiscono così il ritiro di Draghi come un tradimento». Poi il rimprovero al suo operato: secondo quanto scrive RenTv, con Draghi il debito pubblico in Italia è salito alle stelle, così come le bollette per i cittadini. Poi ironicamente aggiungono: «Gli abitanti di Roma sono già alla ricerca di un’alternativa e si lavano nelle fontane».
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