Il Decreto Aiuti Bis e il nuovo bonus 200 euro ad agosto: l’alternativa del taglio Iva sul carrello della spesa
Un Decreto Aiuti Bis da 10 miliardi. Con la replica del bonus 200 euro ad agosto. E l’ipotesi (alternativa) di un taglio dell’Iva su alcuni beni di largo consumo. È questo uno degli “affari correnti” a cui si prepara il governo Draghi: partirà dalla proroga degli aiuti in scadenza (le bollette e le accise sulla benzina) ma non conterrà il taglio del cuneo fiscale. Che, come il salario minimo, è rinviato alla prossima legislatura e al nuovo esecutivo. La copertura è assicurata dal Ddl assestamento di bilancio. Che garantisce una dote da 8,5 miliardi. Grazie al buon andamento delle entrate dovrebbe consentire uno spazio di bilancio fino a 10 miliardi. Per le bollette si pensa a una proroga degli aiuti su elettricità e gas che arrivi fino al 30 settembre. Dopo anche questo sarà un tema che investirà il nuovo esecutivo.
Una tantum e dotazione dimezzata
Il decreto, è bene ricordarlo, arriva dimezzato rispetto alla dotazione di metà luglio. E questo perché il governo aveva trovato una disponibilità finanziaria maggiore, pari a 23 miliardi di euro. Che però adesso un esecutivo dimissionario non si sente di spendere, anche perché alcune delle norme costituivano un “anticipo” della Legge di Bilancio 2023 che a questo punto non saranno Mario Draghi e Daniele Franco a firmare. Il provvedimento arriverà quindi in consiglio dei ministri in versione “light“. E c’è chi, come La Stampa oggi, dice che la dotazione potrebbe essere ulteriormente dimezzata se non si trovasse l’accordo politico sul varo delle misure. Per questo si sta ancora valutando se utilizzare un nuovo bonus 200 euro ad agosto – oltre a quello di luglio in arrivo nelle buste paga di 30 milioni di italiani – oppure di tagliare l’Iva sul carrello della spesa.
Di una riduzione dell’imposta sul valore aggiunto si era parlato verso la fine di giugno. Servirebbe almeno in parte a calmierare la corsa dei prezzi e il caro-vita. Il nuovo bonus 200 euro invece costerebbe tra i 6,8 e i 7 miliardi alle casse dello Stato. E il governo pensa che non ci saranno troppi problemi a convincere le forze politiche, specialmente durante la campagna elettorale. Intanto il primo Ddl Aiuti verrà votato dal Parlamento probabilmente verso la fine della prossima settimana, in modo da consentire il varo del Decreto Aiuti Bis nella settimana successiva.
Gli sconti sulle bollette
Anche gli sconti sulle bollette di elettricità e gas hanno un costo elevato. Anche perché serviranno 3 miliardi per l’azzeramento degli oneri di sistema nel conto dell’energia. Attualmente, come ha spiegato Arera, costituiscono il 20% del prezzo della luce e il 4% del gas. Però si pensa di ritoccare lo stesso il limite Isee di 12 mila euro per gli sconti del bonus sociale luce e gas. La platea attuale è di 5 milioni di famiglie. Prima della caduta del governo si pensava di alzare il limite dell’Isee fino a 20 mila euro. Prevista anche la conferma dei crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Anche perché la fiammata dei prezzi ha reso più leggeri i portafogli degli italiani che hanno perso 1.756 euro a testa in tre anni (-9,1%). Tra giugno 2019 e giugno 2022, il reddito pro-capite è diminuito in valore assoluto soprattutto nel Nord est: -2.104 euro.
Lo sostiene un’analisi del Centro Studi Tagliacarne sull’impatto dell’indice Istat dei prezzi al consumo sul reddito degli italiani nell’ultimo triennio. Infine, sul fronte economico l’esecutivo dimissionario ha sul tavolo altri temi su cui sta cercando di capire come procedere. A partire dall’operazione Ita, su cui non è ancora chiaro se a chiudere la privatizzazione sarà questo o il prossimo governo. Da settembre, poi, si apre la sessione di bilancio, con un calendario fitto. Il ministro dell’economia Franco si occuperà di redigere (ma solo con il quadro tendenziale e non programmatico) la Nota di aggiornamento al Def (Nadef), attesa alle Camere entro il 27 settembre. Poi si dovranno mettere nero su bianco il Documento programmatico di bilancio (all’Ue entro il 15 ottobre) e la legge di bilancio (entro il 20 ottobre al Parlamento). Ma a quel punto sarà il nuovo governo a muoversi.
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