In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
POLITICAAlessandro Di BattistaElezioni politiche 2022FdIGiorgia MeloniLuigi de MagistrisM5SPD

«Nemici dei lavoratori», «Siete come Meloni»: da Di Battista a De Magistris, entrano in azione gli anti-Pd

24 Luglio 2022 - 18:44 Maria Pia Mazza
«Il 25 settembre la sfida sarà tra me e Giorgia Meloni», aveva detto Letta, preso di mira dall'ex sindaco di Napoli e dall'ex deputato M5s

«Il 25 settembre la sfida sarà tra me e Giorgia Meloni». Le parole di Enrico Letta nell’intervista pubblicata quest’oggi su Repubblica hanno innescato diversi malumori e recriminazioni da più parti contro il segretario dem. Tra i primi a “insorgere” è stato l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ritiene «sbagliata» la valutazione di Letta, spiegando che «sono facce di un potere che abbiamo già conosciuto e che ci ha portato in questo baratro sociale, economico, lavorativo ed ambientale, oltre che in guerra: sono i distruttori della sanità pubblica e dei diritti fondamentali del nostro Paese».

E in vista delle elezioni del 25 settembre, il fondatore del movimento politico Dema punta a riunire sotto la stesso tetto «una sinistra non rappresentata e gli esponenti del M5s che sono rimasti alle origini genuine del Movimento», creando «una coalizione alternativa al consociativismo centrosinistra-centrodestra che possa unire pacifisti, ambientalisti, coloro che vogliono attuare la Costituzione» per creare «l’unica vera novità rispetto a quello che già abbiamo conosciuto, evitando di continuare a farci del male». L’obiettivo, a detta di De Magistris, è quello di «creare un campo contro le disuguaglianze, per la giustizia sociale ed ambientale, per il lavoro e la pace».

Di Battista: «Torna la litania del voto utile contro le destre»

Alle parole dell’ex sindaco di Napoli fanno seguito proprio quelle di un “esponente delle origini” del M5s, Alessandro Di Battista. Dopo i messaggi lanciati prima della crisi di governo, in cui aveva dato la propria disponibilità a sedersi al tavolo con Giuseppe Conte per discutere un suo eventuale ritorno nel M5s, a patto che i pentastellati uscissero «subito» dall’esecutivo guidato da Mario Draghi – cosa effettivamente poi avvenuta – nelle ultime ore Di Battista ha fatto sapere che starebbe valutando se ricandidarsi per le prossime elezioni. Dopo le dichiarazioni del segretario dem, Di Battista attacca il Pd, e si scaglia anche contro il presidente Draghi.

In un post pubblicato su Facebook, l’ex esponente grillino scrive: «Un tempo il Partito Democratico si occupava di banche: oggi, a corto di idee, e dopo aver approvato leggi ignobili come il Jobs Act (a proposito, la Corte Costituzionale ha appena chiesto di aumentare le tutele contro i licenziamenti illegittimi) si aggrappa al “banchiere” (Draghi, ndr). Lo stesso banchiere che firmò la letterina con la quale la Bce chiedeva ai governi italiani riforme iper-liberiste tra le quali proprio il Jobs Act». Di Battista infine aggiunge: «Ora che siamo in campagna elettorale dalle parti del Partito democratico ripartirà la litania del voto utile contro le destre che vogliono colpire i lavoratori, cioè sognano di fare quel che il Partito democratico ha sempre fatto».

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti