Anche la Moratti pronta a sfilarsi dal centrodestra: l’ipotesi di un partito, un altro al centro
Dalla corsa alla presidenza della Regione Lombardia alla formazione di un partito di centro. I progetti dell’attuale assessora alla Sanità, nonché vicepresidente della giunta a trazione leghista, Letizia Moratti, potrebbero cambiare nel giro di poche settimane. Se a giugno ai microfoni di Radio Lombardia confermava di aver dato «da tempo» la sua disponibilità alla coalizione di centrodestra per diventare il successore di Attilio Fontana, oggi 24 luglio il Corriere della Sera parla di un’idea che si sta facendo ogni giorno più concreta: un partito nazionale.
I punti chiave di questo cambio di prospettiva sono essenzialmente due. Il primo riguarda il presidente in carica, il leghista Fontana. A maggio è stato prosciolto dal caso camici in quanto «il fatto non sussiste». L’esito di questa vicenda giudiziaria, dove veniva accusato di aver «anteposto interesse e convenienza personali all’interesse pubblico», gli ha donato una linfa vitale inattesa da tutti. Anche da Matteo Salvini che, quando decise piazzò Moratti al posto di Giulio Gallera durante la pandemia, le aveva promesso che sarebbe stata lei la principale candidata alle elezioni regionali del 2023.
Promessa che ora vacilla. Sia perché Fontana non sembra aver intenzione di farsi da parte, sia per quanto accaduto a livello nazionale nell’ultima settimana. Le vicende politiche di mercoledì sono il secondo punto nevralgico della questione. Lega e Forza hanno deciso di non votare la fiducia al governo di Mario Draghi. Una mossa che non è piaciuta a Moratti che l’ha poi condannata fermamente.
Intanto, la vicepresidente della Regione Lombardia nei prossimi giorni incontrerà il sindaco di Milano Beppe Sala e l’ex primo cittadino Gabriele Albertini. Il primo incarna il lato riformista del centrosinistra, il secondo è la sua controparte di centrodestra. Che Moratti possa essere una figura in grado di far comunicare e mettere in contatto queste due visioni politiche se ne parla da un po’. Così come di quasi un centinaio di personalità già pronte a scendere in campo con lei qualora decidesse di fondare un partito. Se questo poi correrà a livello regionale o nazionale, è ancora tutto da decidere.
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