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Direzione Pd, accordo sulla linea Letta: «Costretti a fare certe alleanze per battere Meloni» – Il video

26 Luglio 2022 - 13:40 Redazione
La relazione del segretario del Pd su come affrontare le elezioni politiche è stata approvata all'unanimità dal partito. Gli interlocutori non sono facili, ha detto Letta, ma «il cuore del nostro progetto politico siamo noi»

Dopo gli «occhi della tigre» che ognuno all’interno del partito deve avere nell’affrontare le prossime elezioni, il segretario del Pd chiede ai suoi di essere «come un quadro di Van Gogh, con la nettezza dei colori. Tutto chiarissimo e nell’insieme tutto bellissimo», ha detto Enrico Letta alla Camera, nella replica alla direzione nazionale del partito, che ha approvato all’unanimità la sua relazione sulle elezioni politiche e il regolamento per le candidature. «Io farò di tutto per essere all’altezza del mandato che mi date, non abbiamo interlocutori semplicissimi, non sarà facile, la partita è costretta nei tempi e tutto avviene e in una situazione particolare», ha detto Letta, che ha sottolineato: «Io vorrei che non fosse passato sotto silenzio uno dei passaggi chiave che ho fatto nella mia relazione, e cioè che il cuore del nostro progetto politico siamo noi ed è la nostra lista. Poi ci sono delle alleanze che siamo costretti a fare dalla legge elettorale, ma i due livelli sono completamente diversi tra di loro». «Noi ce la faremo solo se svilupperemo quello che siamo noi, – ha aggiunto -, non c’è nessun settimo cavalleggeri che ci aiuterà, che verrà da fuori a salvarci. O saremo noi convincenti o le elezioni le vincerà la destra. Facciamo fino in fondo questa scelta di orgoglio». Mentre il segretario del Pd concludeva il suo discorso, una tra i più “difficili” tra i probabili alleati democratici, Carlo Calenda, ha dichiarato di essere pronto a fare il premier qualora Draghi fosse “indisponibile” alla candidatura.

Il più grande partito ambientalista d’Europa

La riunione dei democratici si è aperta questa mattina, 26 luglio, con un intervento di Letta, che come prima cosa ha salutato i ragazzi del Fridays for Future. «Noi siamo qui non semplicemente a garantire il passato o a far sì a salvaguardare i patrimoni del passato, ma a sviluppare i talenti del futuro: in Italia si sta svolgendo un appuntamento molto importante, tanti giovani a Torino», i ragazzi del Fridays for Future, «stanno ragionando su quello che accade al nostro ambiente e su come orientare le scelte e orientare la politica», ha detto il segretario. «Nella giornata di ieri abbiamo ascoltato le frasi di esponenti della destra per affossare il Green deal europeo», ha aggiunto Letta. «Dobbiamo far fare una sterzata all’Europa, una marcia indietro sull’ambiente». Un impegno che proprio il Partito Democratico deve assumersi: «Mi sento di dire che abbiamo una grande responsabilità italiana ed europea: uno dei motivi per votare il Pd è che è il più grande partito ambientalista d’Europa. Vogliamo declinare la difesa dell’ambiente con un legame indissolubile della sostenibilità sociale: se non c’è lavoro è inutile chiedere alle persone di sacrificarsi per la sostenibilità climatica».

La sfida delle urne

Poi è passato alle urne, ribadendo che la sfida si gioca tra il Pd e Meloni: «Mai come in queste elezioni il voto italiano sarà il più determinante di sempre nella storia europea. Il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell’altra, il pareggio non è contemplato. Non c’è pareggio, o vince l’Europa comunitaria o quella dei nazionalismi. La scelta è fra noi e Meloni». Per il segretario «bisogna evitare un’Italia che si trovi a essere con un governo alleato a quelli ungherese e polacco, finendo per avere come obiettivo principale affossare il Green deal e tornare indietro sulle scelte fondamentali che stiamo facendo a livello europeo».

Letta ha anche ricordato il taglio del cuneo fiscale saltata a causa della caduta dell’esecutivo: «Quando ho avuto notizia, con Landini che ha detto il governo ci ha convocato, ho colto tutto il senso del dramma del 20 luglio, quando, nel far cadere il governo, le tre forze politiche che si sono assunte questa responsabilità si sono assunte anche quella di evitare che i lavoratori possano avere alla fine dell’anno una mensilità in più». Per Letta bisogna fare del lavoro il tema centrale della prossima legislatura: «Il dialogo con le parti sociali aveva preso piede e stava per dare risultati importanti. Il salario minimo e le altre scelte erano pronte e le riprenderemo nella prossima legislatura, perché la prossima sia la legislatura del lavoro». Infine, sui vaccini: «Dobbiamo proteggere l’ultimo miglio dei vaccini, per evitare che siano fagocitati dalla logica di mercato e della concorrenza. I sette ottavi del mondo hanno avuto gli spiccioli. È stata la cartina di tornasole di cosa significa un mondo diseguale».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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