Sondaggi: M5s, FI e Lega giù per la caduta di Draghi. Ma il Pd ha l’incubo della vittoria larga della destra
Dopo quelli di Swg, anche i sondaggi di Euromedia Research danno in crescita Fratelli d’Italia e il Partito Democratico mentre Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia registrano un calo importante. E soprattutto, sei italiani su dieci considerano Conte e Salvini responsabili della caduta del governo Draghi. Le rilevazioni di Alessandra Ghisleri illustrate oggi da La Stampa dicono che il 62,3% degli elettori di Fi e il 51% di quelli del Carroccio sono scontenti della fine dell’esecutivo. E indicano tra i responsabili Conte (65%), Salvini (58,5%), Grillo (53,5%), Berlusconi (52,9%), Di Maio (46,9%). Intanto, a sessanta giorni dalle elezioni politiche, Fratelli d’Italia incassa con successo un +1,5% nel giro di una settimana, mentre i suoi alleati perdono: -0,9% per Forza Italia e –0,6% per la Lega. Sull’altro fronte il Partito Democratico guadagna un punto percentuale (22,8%), Azione di Carlo Calenda lo 0,6% (5,1%), e Italia Viva di Matteo Renzi lo 0,5% (3,1%). Il M5s perde esattamente quanto guadagna Meloni: -1,5%.
Worst case scenario
Ma c’è anche uno scenario da incubo che spaventa il centrosinistra. È quello illustrato oggi da Tommaso Ciriaco su Repubblica. Alcune stime circolate dalle parti del Pd dicono che il listone di Letta senza Calenda e i grillini potrebbe conquistare una ventina dei collegi alla Camera e undici al Senato. Anche arrivando al 40% nella quota proporzionale del Rosatellum questo significa che il centrodestra avrebbe una maggioranza larga, larghissima, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Se i dem si fermano a 21 collegi (e l’Svp ne conquista altri due), è il ragionamento, la destra otterrà 124 deputati nell’uninominale.
Con il 40% nel proporzionale, porterà a casa almeno altri 98 scranni su 245. A questi vanno aggiunti 3 eletti all’estero. Si arriva così a 225 deputati su 400: il 56,25% del totale. Un accordo con Azione e +Europa invece oltre a consolidare i 21 collegi sicuri permetterebbe la conquista di 5 altri seggi uninominali alla Camera e tre al Senato. E ne renderebbe contendibili altri in alcune aree metropolitane, in Emilia-Romagna e in Liguria. Al Sud invece la partita sembra già persa. Con l’alleanza con il M5s nel Mezzogiorno si potevano arrivare a vincere 45 collegi. Adesso la gran parte di quei collegi è sfumata. I grillini, d’altro canto, non riuscirebbero a vincere nemmeno un collegio. Così come Calenda.
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