Orsini a valanga con i ragazzi del Giffoni: «L’informazione è inquinata. Siete sotto propaganda, ora basta tv»
«Voi siete sotto propaganda. Io l’ho solo disinquinata». Parla così nel suo intervento con i giovani del Giffoni Film Festival Alessandro Orsini, il saggista e studioso di terrorismo internazionale ormai noto per le sue posizioni sull’invasione russa in Ucraina, considerate da molti filorusse. L’annuncio della sua presenza al festival del cinema per i ragazzi aveva scatenato una polemica sui social, da cui la direzione della rassegna si era difesa parlando del Giffoni come di «un territorio libero dove tutti sono liberi di esprimere la propria opinione». Orsini, la sua, la porta sul palco del festival attraverso la presentazione del suo ultimo libro, Ucraina. Critica della politica internazionale. «Nel libro – spiega alla platea di giovani – ho ricostruito le cause profonde della guerra in Ucraina e le relazioni tra i due Paesi con un arco temporale molto esteso. La mia interpretazione è che il vero problema per comprendere la guerra in Ucraina non riguarda l’espansionismo della Russia, ma bisogna ricordare la vocazione imperialista della Nato e dell’Occidente», dice.
L’acceso dibattito con i ragazzi
Il dibattito si fa subito più acceso, tra domande scomode e provocazioni. Ai Giffoner che gli chiedono se non sia cinico inserire i bambini nel dibattito sulla guerra in Ucraina, Orsini ribatte sottolineando quanto sia «cinico e vergognoso non ricordare che tutte le volte che c’è una guerra muoiono decine di bambini». «Le bombe occidentali hanno ucciso, sventrato, dilaniato e massacrato migliaia di bambini e donne incinte musulmane. È l’informazione che voi sentite tutti i giorni che è inquinata e non ve lo dice – continua -. È più facile pensare che ci sia un mostro. Pensate piuttosto alle responsabilità che hanno avuto e hanno i nostri governatori per questo inferno».
Dopo queste parole, alcuni giurati si alzano e se ne vanno, altri incalzano il docente della Luiss sulla frase controversa pronunciata a Carta Bianca, quando sosteneva che i bambini possano vivere una vita serena e felice anche sotto dittatura. «E lei sta bene mentre cresce in un luogo dove non le viene raccontata la verità?», sbotta Orsini, rivolgendosi direttamente a un giurato che lo contesta. E che non esita a rispondere: «Posso dire che sì, sono molto felice di vivere in Italia, di poter frequentare questo festival, alzarmi e avere la libertà di dire ad un microfono che non mi piace il governo Draghi se lo ritengo giusto».
«Contro di me l’inquisizione»
Il docente è un fiume in piena: «Mi viene da ridere quando sento dire “Orsini è filoputiniano”. Io sono un fanatico della libertà. A 14 anni il mio primo incontro con la politica è per via anarchica e quell’impronta mi è rimasta dentro. Vengo da una formazione libertaria», dice. «L’inquisizione c’è solo su di me perché sono critico sul governo Draghi e non sui miei colleghi che hanno zero titoli ma non sono critici», aggiunge, ribadendo di avere tutte le competenze per trattare la guerra in Ucraina. Ma di avere un curriculum segreto «per motivi di sicurezza»: «Leggete solo una minima parte di quello che ho fatto».
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