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Nervi tesi Cina-Usa, il Pentagono sulla visita di Pelosi a Taiwan: «Pronti a muovere i jet»

27 Luglio 2022 - 15:49 Redazione
Il Pentagono considera improbabile un attacco cinese, ma non esclude di rafforzare la sua presenza militare vicino Taiwan. E dalla Cina arrivano indiscrezioni sulle intenzioni di Pechino di usare i propri aerei da combattimento per scortare il volo della Speaker della Camera Usa

Cresce la tensione tra Cina e Stati Uniti in vista della visita a Taiwan prevista ad agosto della speaker della Camera americana Nancy Pelosi. Alla vigilia della telefonata tra il presidente Joe Biden e l’omologo cinese Xi Ji Ping, si rincorrono indiscrezioni su un possibile aumento dei livelli di guardia sul fronte militare. Fonti del Pentagono raccolte dall‘Associated press riferiscono che la Difesa americana sarebbe pronta ad aumentare le forze nell’area dell’Indopacifico in occasione della visita. In particolare sarebbero mobilitati jet da combattimento, navi e ulteriori sistemi di sorveglianza per scortare l’aereo su cui sarà a bordo Pelosi. Lo scenario di un attacco cinese è considerato improbabile da parte del Pentagono, nonostante le minacce a più riprese partite dal ministero degli Esteri di Pechino, che ha parlato di «conseguenze» se il viaggio dovesse realizzarsi. A quel punto, le forze americane sarebbero pronte «a ogni evenienza».

I cieli di Taiwan in quel giorno potrebbero essere particolarmente affollati, secondo quanto avrebbe detto l’ex direttore del quotidiano cinese Global Times, Hu Xijin. Citato dalla Bbc, il giornalista aveva dichiarato che «Se Pelosi visiterà Taiwan, l’Esercito Popolare di Liberazione accompagnerà l’aereo di Pelosi per entrare nell’isola, compiendo per la prima volta una storica traversata dell’isola con aerei militari provenienti dalla terraferma». Per i jet cinesi sarebbe il primo sorvolo nello spazio aereo di Taiwan. Finora c’è stato un precedente in cui si è sfiorato un grave incidente diplomatico, cioè in occasione della visita del segretario Usa alla Sanità Alex Azar, che nel 2020 volò a Taiwan. All’epoca i jet cinesi avevano attraversato la linea mediana dello Stretto dell’isola, una stretta via d’acqua che divide Taiwan dalla Cina e direttamente nel raggio d’azione dei missili taiwanesi.

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