In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
POLITICAAntonio CapuanoCopasirCrisi di governoDimissioniGoverno DraghiLegaMatteo SalviniRussiaServizi segreti

«I ministri della Lega si dimettono?»: la storia dell’incontro tra il diplomatico russo e l’uomo di Salvini prima della crisi di governo

matteo salvini antonio capuano dimissioni ministri lega governo draghi
matteo salvini antonio capuano dimissioni ministri lega governo draghi
Documenti dell'intelligence citati da La Stampa parlano di un incontro tra Antonio Capuano e Oleg Kostyukov. E di una domanda che getta una luce nuova sulla caduta di Draghi

Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa in Italia, ha domandato a un emissario di Matteo Salvini se i ministri della Lega fossero «intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi». Lo scrive oggi La Stampa in un articolo a firma di Jacopo Iacoboni. Kostyukov stava parlando con Antonio Capuano, l’ex deputato di Forza Italia che stava organizzando la «missione di pace» del Capitano a Mosca. Con anticipo dei soldi da parte dell’ambasciata. E che poi è finito nel mirino del Copasir. Secondo il quotidiano la domanda è la riprova di un interesse fattuale di Mosca alla «destabilizzazione» dell’Italia. «Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del Governo italiano con questa operazione, avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal Governo», è il virgolettato riportato in non meglio precisati «documenti dell’intelligence».

Chi è Oleg Kostyukov

Kostyukov, secondo il quotidiano, sarebbe figlio di Igor Kostyukov, il capo del Gru, i servizi militari di Mosca. Ma l’ambasciata non ha mai confermato la parentela. A Roma ricopre il ruolo di «vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa». È lui l’uomo che ha materialmente comprato i biglietti per il viaggio di Salvini a Mosca. I documenti parlano di in una serie di conversazioni tra il 27 e il 28 maggio 2022. Il 26, il giorno prima, Draghi ha parlato al telefono con Putin per provare a sbloccare la crisi del grano. E sulla scena della vicenda del viaggio compaiono a un certo punto anche gli americani. «Capuano sarebbe stato contattato da un soggetto dell’ambasciata americana a Roma, che si sarebbe detto molto interessato al viaggio del senatore Salvini a Mosca, pur non avendone ancora compreso la reale finalità. Capuano avrebbe risposto di non poter fornire dettagli (agli americani)».

A quel punto l’emissario di Salvini avrebbe chiesto un incontro con un incaricato dell’ambasciata Usa. Sollecitandolo a organizzare un incontro del leader leghista «con esponenti di altissimo livello a Washington». Dopo l’ultimo contatto con i russi e l’annuncio dell’annullamento del viaggio, Kostyukov rassicura Capuano sugli impatti della vicenda a Mosca. Il diplomatico russo a quel punto lascia la sua residenza per recarsi all’ambasciata russa a Roma, dove verosimilmente spiega a Mosca cos’è successo. Il tutto avviene due mesi prima della caduta di Draghi. Il quale in Senato parlò proprio delle ingerenze russe nella politica italiana: «In politica estera, abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostegno del governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del presidente Putin».

La pace e la tregua

A giugno Capuano ammise l’incontro con i diplomatici e disse che nel piano era coinvolto anche il Vaticano: «I russi hanno capito che Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi». L’incontro fu con il cardinale Parolin. «Perché Salvini è l’unico leader europeo che non può andare a Mosca?», si chiedeva all’epoca Capuano, il quale si diceva convinto che il piano avesse tutte le caratteristiche per raggiungere l’obiettivo: «Il Copasir? Io sono pronto a spiegare. Non c’è nulla di segreto». Dopo cinque giorni dall’inizio dell’invasione Salvini e il suo consulente hanno cenato con l’ambasciatore Sergey Razov all’ambasciata di Roma. L’ambasciata ha confermato: il rendez vous è avvenuto di sera, presso l’ambasciata a Roma, dove Razov ha organizzato una cena per il capo della Lega.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti