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Roma, è arrivata la vespa orientalis: più aggressiva e velenosa di quella comune. «Attirata dai rifiuti»

28 Luglio 2022 - 09:42 Redazione
In città non veniva segnalata dagli anni '50. Si riconosce dalle fasce gialle sul corpo

Se vedete sul vostro balcone di casa o in giardino delle vespe con delle strane fascette gialle su addome e testa, sappiate che avete difronte una vespa orientalis. «A Roma non veniva segnalata dagli anni ’50», ha detto l’etologo e zoofilo naturalista Andrea Lunerti. Repubblica ha raccontato di come sia intervenuto su segnalazione di una residente del quartiere Monteverde, lo stesso del sindaco Gualtieri. Come ogni altra vespa, o anche calabrone, la orientalis aveva deciso di costruire il proprio nido in uno spazio piccolo, ritenuto sicuro: l’impianto dell’allarme. Questa, però, a differenza delle sue cugine più comuni, avrebbe delle capacità di puntura superiore: «Hanno la capacità di orientare parzialmente il pungiglione colpendo anche lateralmente rispetto al loro corpo», spiega Lunerti, «e sono un po’ più velenose».

Attirata dall’immondizia

Contrariamente a quanto possa far pensare il nome, la orientalis è una specie da tempo presente in Italia, in particolare al sud. Sembra, però, che negli ultimi anni si stia spostando sempre più a nord. Nel 2020, infatti, era stata segnalata anche a Genova. In più, in Roma sta trovando un luogo in cui potrebbe proliferare. Come afferma Lunerti, «questa vespa è solita nutrirsi di rifiuti organici e in putrefazione come un avanzo di carne». In poche parole, «può essere attirata dall’immondizia». Proprio come cinghiali e topi che alcuni giorni fa avevano convinto il sindaco Gualtieri a dare un’accelerata nella rimozione dei rifiuti accumulati per le strade della città. «L’emergenza sarà superata entro una settimana», aveva detto 10 giorni fa. Promessa non del tutto mantenuta, visto che, come raccontano i netturbini del gruppo Lila, c’è meno spazzatura nei quartieri centrali «ma in periferia la situazione è invariata e siamo in sofferenza un po’ ovunque».

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