Orban torna sul suo discorso razzista: «A volte vengo frainteso». Gli Usa: «Frasi imperdonabili»
«A volte capita che parli in un modo da poter essere frainteso, ma ho chiesto al cancelliere (Karl Nehammer) di inserire le informazioni in un contesto culturale». Si difende così il primo ministro ungherese Viktor Orban dalle accuse arrivate dopo il discorso sulla «razza mista» pronunciato il 24 luglio in Romania: «Noi ungheresi non siamo una razza mista e non vogliamo diventare una razza mista», aveva detto. «In Ungheria, queste espressioni e frasi rappresentano un punto di vista culturale e di civiltà», ha detto durante una conferenza stampa a Vienna. Sulla questione è intervenuto anche Ned Price, portavoce del dipartimento di Stato americano, che ha parlato di «frasi imperdonabili».
Le sanzioni alla Russia «porteranno alla recessione»
Nella conferenza stampa odierna, Orban ha parlato anche del piano di emergenza europeo sul gas. Tema su cui il premier ungherese non ha mancato di palesare perplessità: «Il mio Paese non è contento che ci vengano portati via dei diritti», ha detto riferendosi al razionamento energetico, secondo quanto riportato dall’agenzia austriaca Apa. L’energia, ha detto, «è di competenza nazionale». Orban ha poi aggiunto: «Prendiamo atto e cerchiamo di lavorare per implementare quest’unità (in Unione europea) con il minor danno possibile». Il primo ministro ungherese ha detto che la politica sanzionatoria dell’Unione ai danni della Russia potrebbe provocare una «recessione», costringendo i Paesi membri a confrontarsi con un’«economia di guerra». «Perderemo posti di lavoro in massa in Europa», ha concluso Orban.
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