Primo italiano nell’Ajax: chi è Lorenzo Lucca
Dopo 122 anni di storia, Lorenzo Lucca sarà il primo giocatore italiano a vestire la maglia dell’Ajax. L’ultimo colpo di calciomercato degli olandesi è infatti l’attaccante classe 2000 che nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Pisa in Serie B, conquistando la maglia dell’Under 21 azzurra . Dopo essere stato ad un passo dal trasferimento al Bologna, il club di Amsterdam si è inserito prepotentemente nella trattativa presentando ai toscani un’offerta da circa 1 milione più 10 di bonus per il prestito con diritto di riscatto e una percentuale sulla futura rivendita. Oggi i club sbrigheranno le ultime formalità e nella giornata di lunedì 1° agosto il giocatore potrebbe svolgere le visite mediche. Decisiva nella scelta di Lucca la possibilità di giocare la Champions League, che ha convinto il ragazzo a respingere anche l’ultimo rilancio del Bologna. Adesso nella testa dell’attaccante c’è solo l’Ajax e un futuro in Olanda. Ma cosa ha convinto i Lancieri a puntare su di lui e come ha fatto il ragazzo cresciuto nel settore giovanile del Torino a farsi notare da una delle squadre più importanti della storia del calcio? Ecco la risposta:
Dopo aver mosso i primi passi nelle giovanili granata – dove è entrato all’età di 8 anni – la parabola di Lucca non prende una piega fortunatissima passando da un’esperienza tra le formazioni Primavera di Brescia e Vicenza e poi in Serie D con il Palermo, dove arriva però la svolta. In Sicilia l’attaccante di Moncalieri sembra trovare la sua dimensione ideale come dimostra la media di un gol ogni tre gare con cui ha chiuso la stagione 19/20, con 13 reti in 27 partite. Le prestazioni del gigante piemontese – è alto 201 cm – non passano inosservate e, dalla Serie B, arriva la chiamata del Pisa che lo tessera per la stagione successiva. In due stagioni con i toscani continua a trovare la rete con continuità e finisce nei radar di Coverciano: Lucca infatti si è guadagnato sia la convocazione in Under 21 che le attenzioni del Ct Mancini, che ha pensato di lanciarlo tra i grandi.
Idolo e mentore
Vista anche la spiccata somiglianza fisica, Lucca è cresciuto ispirandosi a Zlatan Ibrahimovic. Un modello a che lo ha portato a migliorarsi giorno dopo giorno, senza farsi problemi a partire dal basso. E adesso il ragazzo partito da Torino sta per approdare proprio nella squadra che ha consacrato il suo idolo agli occhi del calcio europeo. A differenza di Zlatan però – come già detto – Lorenzo non è cresciuto nelle giovanili di Amsterdam. A scoprirlo è stato Gianluca Presicci, che lo volle fortemente al Vicenza:
Questo ragazzo giocava nell’Atletico Torino, un club affiliato al Toro. Da quelle parti io ho un amico e un fratello, che è Michele Padovano (ex giocatore della Juventus): mandai lui a osservarlo e mi disse subito che sarebbe stato il caso di valutarlo da vicino. Così organizzai subito una partita contro l’Atletico Torino per poterlo osservare. Lucca m’impressionò: era una decina di centimetri più basso ma soprattutto 10/15 kg più magro rispetto a ora. Era molto magro, però mi colpì. Eravamo a fine campionato, il Vicenza retrocesse e la situazione finanziaria era pessima: non avevo molta disponibilità economica ma parlai con la proprietà Pastorelli (papà Alfredo e il figlio Nicola), e mi videro talmente convinto di questo ragazzo che decisero di fare un’eccezione. Lo prendemmo in prestito dal Torino, con l’accordo che prevedeva un riscatto automatico a 20.000 euro nel caso in cui ci avesse convinto. Il Vicenza poi purtroppo fallì, e lui tornò al Torino. Ma ero sicuro che avrebbe fatto strada: noi siamo stati gli unici a credere in lui in quegli anni. Sicuramente siamo stati i primi. Adesso lo capisce anche mia mamma che è fortissimo, ma qualche anno fa lo abbiamo lanciato noi. Ma ancora non si è visto nulla. Sono convinto che sia solo al 70% delle sue possibilità. Di statura si è formato, adesso deve sistemare e perfezionare la muscolatura. Per me tra due tre anni esploderà definitivamente. Caratterialmente è un ragazzo d’oro: il suo futuro è in Nazionale e al City, al Chelsea o al Manchester United.
Magari in futuro. Adesso infatti il futuro si chiama Ajax.
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