Da Pera a Tremonti fino a Nordio: chi sono i possibili candidati di Giorgia Meloni alle elezioni
Fatto l’accordo, c’è da trovare la quadra. Il centrodestra ha annunciato mercoledì che Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno trovato un punto d’incontro su come Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si spartiranno i collegi uninominali. L’accordo è suggellato dalle firme di Meloni, Giorgetti e Tajani su un foglio circolato in queste ore e che dice che FdI avrà 98 candidati, il Carroccio 70, Fi con l’Udc 42 e i centristi 11. Ma c’è un problema. I collegi uninominali del Rosatellum non sono tutti uguali. Ce ne sono di “sicuri”, di “contendibili” e alcuni sono anche dati già per persi. E proprio lì si deciderà la sfida delle prossime elezioni. Per questo è possibile che si cominci a litigare proprio adesso. Perché nel frattempo il taglio dei parlamentari ha ridotto drasticamente i posti disponibili. E giocoforza qualcuno non verrà accontentato.
I volti in lista di FdI
Intanto però c’è chi accelera. Il Fatto Quotidiano offre oggi alcune anticipazioni sui candidati di FdI. E dice che le liste del partito saranno composte da un centinaio di parlamentari fedelissimi. Ma anche da personalità civiche e da nomi di peso della società civile. Che saranno candidati da capolista nei collegi sicuri. Alcuni nomi sono quelli di chi ha partecipato alla convention Mi.Co. Di Milano a fine aprile. Tra questi l’ex presidente del Senato e storico componente di Forza Italia Marcello Pera. E l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Che comunque sono in corsa anche come possibili ministri di un governo Meloni.
Poi c’è l’ex pubblico ministero di Venezia Carlo Nordio. Che è visto come possibile ministro della Giustizia. Anche se di recente ha pesantemente polemizzato con Berlusconi e Salvini sulla caduta del governo Draghi. Altri nomi civici sono quelli dell’imprenditore veneto Matteo Zoppas, già presidente di Confindustria Veneto. E quello di Beatrice Venezi, il “direttore d’orchestra” che vuole essere chiamato (o chiamata?) così perché non le piace la declinazione femminile delle cariche. In ultimo tra i papabili viene citata anche Letizia Giorgianni, referente del Comitato Vittime di Banca Etruria. Un altro nome era quello del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Che però ha smentito tutto: «Sono un giornalista e continuerò a fare il mio mestiere».
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