Berlusconi al telefono con l’ambasciatore russo? Lui smentisce: «Mai incontrato né sentito»
Silvio Berlusconi ha prontamente smentito il retroscena rivelato oggi da Repubblica. Il quotidiano raccontava di alcune presunte confidenze fatte dal Cav ad alcuni big di Forza Italia a Villa Grande: «Ho parlato con l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky». Razov gli avrebbe detto che l’Ucraina voleva attaccare la Russia. E ancora: «Mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia». La conversazione sarebbe avvenuta mercoledì 13 luglio. O mai, secondo quanto dichiarato dal leader di Forza Italia: «Non ho incontrato l’ambasciatore russo nè mai avuto conversazioni telefoniche con lui», è stata la sua secca risposta, contenuta in una nota.
La smentita
Fa eco Forza Italia: «Stupisce che uno dei più grandi quotidiani italiani dia spazio a illazioni non soltanto infondate, ma che vanno nella direzione esattamente opposta rispetto alle nostre convinzioni e ai nostri comportamenti», si legge in una nota del partito. «È sconcertante – prosegue il messaggio – l’idea che un leader si faccia suggerire dall’ambasciatore di un paese straniero valutazioni di politica internazionale. Un leader della caratura internazionale di Silvio Berlusconi, quando desidera avere contatti con leader stranieri lo fa al massimo livello, cosa che con la Russia non avviene da molto tempo». Forza Italia ribadisce come la loro posizione sia «perfettamente allineata con quella del Governo Italiano, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti».
Tuttavia, come ricorda anche Tommaso Ciriaco, non è la prima volta che Berlusconi pronuncia parole ambigue sulla Russia. Il suo rapporto con Putin è antico e consolidato. Il 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, il Cavaliere è rimasto in silenzio. Poi, nel maggio scorso a Napoli durante un evento di Forza Italia Berlusconi è andato all’attacco: «L’Europa deve fare una proposta di pace cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin. Inviare armi significa essere cobelligeranti». Anche in quel caso, successivamente era arrivata la rettifica.
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