«Quelli del battaglione Azov meritano una morte umiliante», il tweet brutale dell’ambasciata russa nel Regno Unito
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«L’esecuzione, la morte», ma non «per fucilazione bensì per impiccagione»: una «morte umiliante». Questo è quello che meritano i militanti del battaglione Azov, secondo due civili citati dall’ambasciata russa in Gran Bretagna. Questo messaggio è infatti apparso sul loro profilo Twitter ufficiale, scatenando immediatamente la veemente reazione di Kiev. Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, ha ribattuto su Telegram: «La Russia è uno Stato terrorista. Nel XXI secolo, solo i selvaggi e i terroristi possono parlare a livello diplomatico del fatto che le persone meritano di essere giustiziate per impiccagione. La Russia è uno Stato sponsor del terrorismo. Quali altre prove sono necessarie?».
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Anche lo stesso Twitter non ha potuto fare a meno di prendere posizione. Ha deciso tuttavia di non eliminare il Tweet, spiegando nel disclaimer che ora appare prima del post: «Questo tweet ha violato le Regole di Twitter sulla condotta relativa all’odio. Tuttavia, Twitter ha stabilito che potrebbe essere nell’interesse del pubblico che il tweet rimanga accessibile».
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La tensione tra Kiev e Mosca si è acuita negli ultimi giorni a causa del bombardamento su un centro di detenzione nella zona di Olenivka, nella regione di Donetsk, che ha provocato 53 vittime tra i prigionieri ucraini detenuti dai filorussi. Molti di loro erano proprio i membri del battaglione Azov. Secondo i russi, a bombardare deliberatamente l’edificio sono state le stesse forze armate ucraine, nel tentativo di zittire i soldati di Azovstal ed evitare le loro «testimonianze sui crimini commessi». Secondo Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si è invece trattato di un «atto terroristico cinico e spregevole».