«Lo ha inseguito e poi pestato per 4 minuti», due turiste incastrano Ferlazzo. L’ipotesi sulla morte per soffocamento dell’ambulante
Sarebbe durato non oltre quattro minuti il pestaggio che ha portato alla morte di Alika Ogorchukwuch. Un’aggressione brutale quella di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, accusato di omicidio volontario e rapina, confermata anche da due testimoni sentite dagli inquirenti. Si tratta dio due turiste che si trovavano in vacanza a Civitanova e che, secondo la polizia, sarebbero state determinanti a ricostruire la dinamica del delitto. Le testimoni hanno raccontato di aver visto Ferlazzo mettersi all’inseguimento dell’ambulante 39enne. Secondo lo stesso Ferlazzo, poco prima Ogorchukwuch avrebbe chiesto «con insistenza l’elemosina, trattenendo per un braccio» la sua fidanzata. Quando lo ha raggiunto, Ferlazzo ha iniziato a picchiare Ogorchukwuch con la stampella che l’uomo usava per camminare, dopo aver subito un incidente. Il 32enne però non si è fermato lì e, una volta che l’ambulante è finito a terra, lo ha massacrato con i pugni «per 3-4 minuti», dicono le due turiste. Un pestaggio «a mani nude con cui lo ha finito», hanno chiarito gli inquirenti. Quattro minuti in cui tutti i presenti che affollavano la strada non hanno mai pensato di fermare Ferlazzo, mentre in parecchi hanno prontamente immortalato la scena con il proprio smartphone.
L’autopsia
Si dovrò comunque attendere l’autopsia perché siano chiarite le cause che hanno portato alla morte di Ogorchukwuch. Le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona hanno chiarito che l’ambulante non sarebbe morto per i colpi subiti con la stampella, confermando la versione raccontata dalle due turiste. Per questo gli inquirenti ipotizzano che il 39enne possa essere morto per soffocamento o strangolamento.
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