Anticipate le previsioni per lo schianto del razzo cinese sulla Terra: Italia esclusa dalle zone a rischio
Secondo i calcoli dell’Aerospace Corporation e del Centro europeo per la sorveglianza e il tracciamento, il razzo cinese Lunga Marcia 5B dovrebbe schiantarsi sulla Terra alle 19.15. L’Italia non rientra nelle zone più probabili per l’impatto. Stando alle informazioni pubblicate dall’Agenzia spaziale cinese il vettore dovrebbe cadere sull’Oceano, anche se al momento non è ancora possibile tracciare con precisione la zona dello schianto. Il Lunga Marcia 5B era partito il 24 luglio dalla base spaziale di Wenchang sull’isola di Hainan nel Sud della Cina. L’obiettivo del razzo era quello di portare alla stazione spaziale cinese Tiangong il modulo Wentian, uno dei due laboratori che faranno parte della struttura finale. Non è chiara la quantità di detriti del Lunga Marcia 5B che si schianteranno contro la Terra ma secondo le ultime cifre dovrebbe trattarsi di alcune tonnellate.
La strategia suicida dei razzi cinesi
Non è la prima volta che un razzo cinese si scontra contro il nostro Pianeta dopo una discesa incontrollata. E non è nemmeno un caso. I moduli che stanno componendo la stazione spaziale Tiangong sono molto pesanti, il Wentian arrivava a 22 tonnellate. Per trasportarli in orbita Pechino ha scelto di sfruttare al meglio lo spazio e la potenza di un vettore. Prendiamo come esempio i razzi utilizzati dalla SpaceX di Elon Musk. Questi presentano diverse fasi, diverse parti che servono ad accompagnare la traiettoria del volo. La prima fase è quella che offre la spinta più forti per sollevare il razzo dalla superficie terrestre. Una volta completato questo compito, la fase si stacca dal modulo principale e torna su una piattaforma per essere riutilizzata.
July 30, 2022
Il Lunga Marcia 5B non funziona così. Tutto il razzo arriva in orbita, lascia il modulo che poi si aggancia alla stazione spaziale e cade verso la Terra senza nessuna forma di controllo. Nei mesi scorsi razzi simili hanno seguito la stessa strategia, cadendo nell’Oceano Indiano e nella Costa D’Avorio.