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Val di Susa: pomeriggio di tensioni e scontri tra No Tav e forze dell’ordine. Mulè (FI): «Opera strategica per il Paese» – Le immagini

30 Luglio 2022 - 22:44 Redazione
Il corteo per il Festival Alta Felicità è degenerato in lanci di oggetti contro le forze dell'ordine. Il sindaco di Torino Lo Russo: «Intollerabili episodi di violenza»

Questo pomeriggio gli attivisti No Tav sono stati al centro di disordini e tensioni a San Didero, in Val di Susa. Avevano iniziato un corteo pacifico da Venaus, nell’ambito del Festival Alta Felicità, ma quando sono giunti all’area del cantiere per i lavori del nuovo autoporto di Susa (opera collegata alla contestata Torino-Lione) sono iniziati i problemi. Una trentina di loro, con il volto coperto e scudi di plexigrass, hanno provato ad abbattere le protezioni attorno l’area di cantiere. Dopo l’attacco, avrebbero lanciato petardi e altro materiale esplosivo contro le forze dell’ordine presenti all’interno dell’area, tra gli applausi dei manifestanti presenti. Nel corso del pomeriggio sono stati registrati lanci tronchi d’albero al varco posto sul lato della statale e lanci di pietre contro i reparti della polizia presenti. Gli agenti hanno risposto con lanci di lacrimogeni e con l’uso degli idranti.

Fregolen (Iv): «Teppisti di professione»

Gli eventi hanno immediatamente scatenato le reazioni degli esponenti politici di vari partiti. La deputata di Azione, Daniela Ruffino, ha descritto i manifestanti come «lo specchio di chi non vuole le opere per lo sviluppo e la crescita dell’Italia», mentre a detta di Silvia Fregolen (Italia Viva) si tratta di «teppisti di professione». I deputati della Lega Elena Maccanti, capogruppo in commissione Trasporti, e Alessandro Benvenuto, commissario provinciale della Lega a Torino e componente della commissione Ambiente, hanno definito l’azione di oggi un «atto terroristico», mentre il collega di partito Nicola Molteni, deputato e Sottosegretario all’Interno, ha rincarato la dose: «Rafforzare la normativa contro le aggressioni alle Forze di Polizia è una necessità non più rinviabile».

Il sindaco di Torino Lo Russo: «Intollerabili episodi di violenza»

Il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte, Paolo Zangrillo ha invocato il pugno duro della magistratura torinese, specialmente nei confronti dei membri del collettivo Askatasuna, alcuni dei quali già nel mirino dei magistrati. 28 di loro hanno ricevuto proprio in questi giorni il rinvio a giudizio anche per fatti violenti contro i cantieri valsusini.

Durissime condanne che risuonano anche nelle parole del sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè: «La Tav Torino-Lione non può essere il pretesto per i soliti teppisti e facinorosi per commettere violenze sovrapponibili a chi vuol seminare terrore contro un’opera infrastrutturale strategica per il Paese».

Anche la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’assessore FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone si sono uniti al coro delle proteste: «Dal Ministero qualcuno dica quali provvedimenti immediati si pensa di attuare per evitare una escalation di violenza che fa leva su episodi continui di beffa nei confronti dello Stato». Secondo Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, quelli avvenuti oggi non sono altro che «intollerabili episodi di violenza».

«Con la Val Susa, i cittadini, le istituzioni e le comunità locali, sono in atto da tempo un confronto ed un dialogo costruttivo che non verranno messi in discussione dalle azioni violente di pochi teppisti irresponsabili», promette Davide Gariglio (PD).

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