Tabacci a Calenda: «Se non raccogli le firme è grazie a me». Di Maio lancia Impegno civico: «Lasciamo i veti agli estremisti» – Il video
«Un partito riformatore che guarda ai giovani, al sociale, che non parla agli estremisti, a chi vuole sfasciare tutto, a chi fonda la propria politica sui no». Ecco Impegno civico, il soggetto politico presentato questa mattina da Bruno Tabacci e Luigi Di Maio. Sullo stemma, un’ape, «simbolo della nostra coscienza ecologica» e in piccolo il logo del Centro democratico. Un partito che richiama all’unità come unico argine contro la deriva estremista e del centrodestra. Perché è questo lo scenario che il ministro ex M5s si immagina per le prossime elezioni: «Da una parte gli estremisti che hanno fatto cadere il governo, dall’altra i draghiani».
Un tentativo di colmare le distanze che lo separano da Pd e Azione. Visto soprattutto il veto che Calenda ha posto su una sua ipotetica candidatura ai collegi uninominali. «I più grandi successi sono stati raggiunti con forze trasversali», dice Di Maio che cerca di attenuare le parole dette poco prima da Tabacci: «Se Calenda si può presentare alle elezioni è anche per merito mio». Il presidente di Centro democratico si riferisce al fatto che Azione si appoggia a +Europa per evitare di dover raccogliere le firme in agosto, «che 5 anni fa non esisteva, che esiste grazie a me».
Tetto del gas e burocrazia
Il governo Draghi è stato «buttato giù per ragioni di consenso personale, non interesse nazionale», insiste Di Maio. Tra le prime proposte c’è quella di continuare il lavoro svolto dal presidente del Consiglio ancora in carica su un tetto del prezzo del gas. «Vogliamo proporre a tutti i leader di inviare alla Commissione europea un documento in cui si sostiene il governo in carica per ottenere il tetto. Non possiamo aspettare un nuovo governo». Poi alcuni riferimenti sulle difficoltà dei giovani nel metter su famiglia, nel comprare una casa: «L’anticipo lo deve garantire lo Stato a tasso 0», dice. E ancora le difficoltà burocratiche che si abbattono sugli imprenditori e sui sindaci: «Aboliamo 10 leggi che immobilizzano il Paese. Prima di tutte quella sull’abuso d’ufficio».
Le ingerenze russe
Infine, non poteva mancare un riferimento alla politica estera e alle ingerenze russe negli affari interni italiani. «Le ingerenze nella campagna elettorale saranno molto forti», avverte Di Maio che già aveva denunciato un endorsement da parte di Mosca al Movimento 5 Stelle e chiesto chiarezza sull’ombra russa sui ministri leghisti. «Non vogliamo rivolgere accuse. Istituiamo una commissione parlamentare d’inchiesta per accertare i legami tra i politici italiani e i russi e forze economiche», propone: «Chi sarà contrario vuol dire che ha qualcosa da nascondere».
Video copertina: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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