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Carlotta Toschi, la volontaria del centro Lgbt che si candida con Adinolfi e Di Stefano: «Ho respirato freschezza»

01 Agosto 2022 - 10:20 Enrico Spaccini
Il partito si chiama Alternativa per l'Italia e fa della difesa della famiglia tradizionale il suo cavallo di battaglia

Da consulente legale per i diritti della comunità Lgbtq+ alla difesa della cosiddetta “famiglia tradizionale“, il passo è più breve di quanto si possa pensare. A dimostrarlo è la scelta fatta da Carlotta Toschi, 38enne avvocato difensore d’ufficio presso il Tribunale di Bologna e volontaria del centro Cassero, da sempre impegnata nel riconoscimento dei diritti delle persone trans, bisessuali, lesbiche e gay. Toschi, infatti, ha reso pubblica qualche giorno fa la sua volontà di candidarsi con una lista appoggiata da Mario Adinolfi e Simone Di Stefano: Alternativa per l’Italia, nome che richiama fortemente il partito tedesco di estrema destra Alternative fuer Deutschland.

No Green pass e difesa della famiglia tradizionale

«Ho respirato freschezza», ha detto Toschi dopo aver visto il programma politico. Come si può immaginare, anche senza troppa fantasia guardando il simbolo, i temi principali sono eredità delle esperienze politiche dei due maggiori esponenti, quindi: no green pass e difesa della famiglia tradizionale. «La notizia ci ha colto di sorpresa», scrivono in un comunicato i responsabili del Cassero Lgbti+ Center di Bologna, «candidarsi con una lista appoggiata da Adinolfi e da Di Stefano significa infatti abbracciare posizioni politiche che negano non solo le nostre battaglie ma le nostre esistenze».

Alternativa per l’Italia sarà impegnata da qui a fine agosto a raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni del 25 settembre. Impresa non facile, soprattutto vista l’ultima esperienza politica dei due frontmen. Adinolfi, per esempio, si era candidato a sindaco alle ultime amministrative di Ventotene. In quell’occasione nessuno lo votò, «nemmeno il mio cane» aveva commentato su Twitter.

Cosa ne pensa il Cassero

Per quanto riguarda Di Stefano, invece, con il suo nuovo Exit dice di aver abbandonato le posizioni che lo avevano caratterizzato in quanto segretario del movimento di estrema destra CasaPound, che ha lasciato a inizio anno. In questo nuovo partito, vengono confluite le storiche battaglie dei due partiti: dal no al divorzio al no vax e no euro. La stessa Toschi, comprendendo come tutto ciò possa apparire in contraddizione con il suo lavoro svolto fino a pochi giorni fa, «ha proposto di autosospendersi fino alle elezioni», dicono dal Center di Bologna, «ma, data la gravità della situazione, abbiamo scelto di interrompere definitivamente la nostra collaborazione».

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