L’inchiesta per tangenti e appalti truccati alla Fiera di Milano
Massimo Hallecker, ex manager della Fiera di Milano, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta con 11 indagati per corruzione e altri reati. La Guardia di Finanza, su ordine del pubblico ministero Paolo Storari, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Le indagini, secondo l’ordinanza, hanno consentito di ricostruire un «reiterato sistema di corruzione» che vede coinvolto il senior buyer della società operante nell’organizzazione di convegni e fiere e alcuni imprenditori lombardi. Secondo l’accusa l’ex manager «avrebbe percepito tangenti e ottenuto utilità per altri soggetti nell’ambito dell’assegnazione di tre appalti aventi un valore complessivo di 16,5 milioni di euro». Gli appalti sarebbero stati veicolati a favore di un imprenditore che, mediante un proprio prestanome, avrebbe poi corrisposto le tangenti al senior buyer, tramite due bonifici bancari riportanti causali fittizie quali «acquisto mobili usati» o «acquisto Rolex» per complessivi 20.000 euro circa.
L’indagine
Le carte dell’indagine raccontano che per pilotare due appalti, uno per la manutenzione dell’impiantistica nei quartieri di Rho e Milano e l’altro per l’installazione di impianti elettrici, Hallecker avrebbe ricevuto 20 mila e 810 euro da Gabriele Della Venezia, gestore di Eletric srl (entrambi tra gli indagati). Per il terzo appalto, del valore di oltre 8 milioni, l’ex manager avrebbe favorito l’impresa Fabbro Logistics Management & Services spa (pure lei indagata con i tre titolari) per la gestione dei servizi logistici per il magazzino di Lainate di Nolostand, la controllata di Fiera. In cambio avrebbe ricevuto una somma di denaro, l’affidamento di una commessa e la promessa sia di partecipare a un importante progetto edile da 25 milioni sia di concludere una trattativa di vendita di prodotti di pulizia e sanificazione a favore di aziende in cui lo stesso ex buyer aveva interessi o quote societarie.
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