Berlusconi: «Con noi tornerà il Ministero per gli Italiani nel mondo. L’Italia è stata troppo spesso una madre distratta»
A meno di due mesi dal fatidico 25 settembre, Silvio Berlusconi ha cominciato un’accesa campagna elettorale da leader di Forza Italia. La coalizione di centrodestra, di cui il partito del Cavaliere fa parte insieme alla Lega di Matteo Salvini e a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, è attualmente la più premiata dai sondaggi, ma l’ex premier non sembra volersi “adagiare sugli allori” e insiste, oltre che sugli «8 punti fondamentali per far ripartire l’Italia» – tra cui aumento delle pensioni, riduzione delle tasse e snellimento della burocrazia – anche sulla riscoperta di “vecchie” istituzioni. È il caso del Ministero per gli Italiani nel mondo, organo presieduto la prima volta nel 1991 dalla socialista Margherita Boniver durante il Governo Andreotti VII. In un’intervista rilasciata al sito La voce di New York, Berlusconi ha dichiarato:
Troppo spesso l’Italia è stata una madre distratta verso quei suoi figli lontani, che sono orgogliosi di essere e sentirsi italiani. Verso di loro abbiamo un debito morale che il nostro governo saprà onorare. Anche per questo torneremo ad istituire, come esisteva nei miei governi, il Ministero per gli Italiani nel mondo.
Contestualmente, il leader forzista ha avanzato alcune proposte circa i possibili obiettivi del ministero. Tra questi, l’esenzione dal pagamento dell’Imu, l’assistenza sanitaria «a partire dal medico di base quando si trovano in Italia» e l’accesso agevole al recupero della «cittadinanza italiana eventualmente perduta prima del 1992».
Il Ministero per gli Italiani nel mondo
Dopo quell’anno, il ministero per gli Italiani nel mondo è stato presente più di una volta nei governi presieduti da Berlusconi: dal 1994 al 1995 fu Sergio Berlinguer (partito indipendente) a guidarlo durante il primo mandato del Cavaliere. Dal 2001 al 2006, invece, fu la volta di Mirko Tremaglia (Alleanza Nazionale), ministro dei governi Berlusconi II e Berlusconi III.
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