Wijnaldum, dalla Champions alla lotta al razzismo: ecco chi è l’ultimo colpo di Mourinho
«De de de de de de… Gini Wijnaldum!». Preparativi, perché il coro studiato dai tifosi del Liverpool in onore del centrocampista olandese – riadattando il brano This Girl di Kungs vs Cookin’ on 3 Burners – è pronto a spopolare anche in Italia. Da oltre 10 giorni infatti la canzone che ha preso piede nei pub che circondano Anfield sembra essere diventata il mantra di centinaia di romanisti che, per propiziare l’arrivo di ‘Gini’, hanno invaso i social con diversi video. E il ‘rito magico’ sembra aver funzionato visto che la Roma, dopo una trattativa complicata, è finalmente riuscita a raggiungere un accordo con il Paris Saint-Germain per il trasferimento in prestito di Wijnaldum nell’attuale sessione di calciomercato. Ma chi é davvero il trentunenne che per giorni ha lasciato col fiato sospeso la Capitale, spingendo José Mourinho a scendere in campo in prima persona per convincere prima il giocatore e poi i Friedkin ad avallare un investimento importante destinato a cambiare gli equilibri della sua Roma? Scopriamolo insieme:
Le origini
Georginio Wijnaldum nasce a Rotterdam l’11 novembre del 1990. Dopo essere cresciuto nelle giovanili dello Sparta Rotterdam – che lo nota a neanche 6 anni durante un provino – dopo poco tempo convince il Feyenoord (il club più prestigioso della città olandese, che lo scorso maggio ha affrontato proprio la Roma in finale di Conference League)ad ingaggiarlo strappandolo ai rivali dello Sparta. In biancorosso trascorre tre stagioni dopo essere stato girato in prestito per una stagione al PSV – 2012-2015 – che lo consacrano come uno dei migliori prospetti dell’Eredivisie. Non a caso nel 2015 viene eletto miglior calciatore del campionato olandese. Le prestazioni di Gini non passano inosservate e in Premier League qualcuno si accorge di lui. Non a caso nel 2016 approda al Newcastle, dove diventa un pilastro inamovibile della squadra nonostante la sua permanenza in bianconero sia durata una sola stagione.
Top club
Al termine del primo campionato disputato in Inghilterra, Wijnaldum si trasforma nell’ossessione di Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool, che convince il club a spendere 27,5 milioni di euro per acquistarlo. Nei 5 anni trascorsi ad Anfield, Gini vince tutto ciò che un calciatore può sognare di portare in bacheca con la maglia di un club. Vale a dire: Premier League, Champion League e un Campionato del Mondo per club. Un bottino di tutto rispetto che ha spinto il giocatore a non rinnovare il suo contratto con i Reds e a trasferirsi, dopo 5 anni, al Paris Saint-Germain a parametro zero nell’estate 2021. Nell’unica stagione trascorsa in Ligue 1 conquista il titolo di Campione di Francia, nonostante non sia stato impiegato con continuità: delle 38 presenze accumulate soltanto in 22 occasioni è stato schierato titolare, una media che lo ha portato a chiudere l’anno con 1993’ giocati.
Ossessione Special One
Se la Roma è riuscita ad ingaggiare Wijnaldum, gran parte del merito (se non tutto) va a José Mourinho. Il portoghese ha fortemente voluto il giocatore, tanto da contattarlo ben prima che la Roma allacciasse i primi contatti con il Paris Saint-Germain. Lo Special One aveva già provato ad acquistare il centrocampista già quando sedeva sulle panchine di Manchester United e Tottenham, affascinato dall’incredibile duttilità come centrocampista. Gini infatti è in grado di ricoprire ogni ruolo in mediana.
Lotta al razzismo
A contraddistinguere il trentunenne ci sono anche importanti caratteristiche umane. Come ad esempio la lotta al razzismo. In questo senso la sua esultanza con la maglia dell’Olanda è diventata celebre: nel 2019, dopo aver ottenuto la qualificazione all’Europeo battendo l’Estonia, Wijnaldum e de Jong si sono avvicinati insieme ad una telecamera per esultare mostrando il colore della loro pelle. Un gesto importantissimo, mostrato al mondo intero per rispondere al alcuni cori razzisti andati in scena nelle settimane precedenti sui campi di tutta Europa.
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