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L’economista Wolff avverte l’Italia: «I partiti amici di Putin hanno mandato a casa Draghi. Ora non cambiate strada»

06 Agosto 2022 - 10:05 Redazione
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L'ex Fmi non vedrebbe positivamente una «politica di bilancio irrazionale»

«I partiti che hanno portato alla crisi di governo sono gli stessi che hanno dimostrato qualche comprensione verso Putin». Così Guntram Wolff, economista politico tedesco con esperienza alla Bundesbank e al Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ha commentato con Repubblica l’attuale crisi politica italiana. Direttore di Bruegel e Ceo del German Council on Foreign Relations a Berlino ha riferito di come preoccupino le dimissioni di Mario Draghi, soprattutto in relazione al rischio che si perda la posizione assunta finora contro la Russia, che ha definito di «impeccabile fermezza». E aggiunge: «Non vedremmo con favore una politica di bilancio irrazionale». Il premier italiano «ha assunto una posizione esemplare fin dal primo giorno. Mai un passo indietro – dice Wolff – nei confronti della feroce aggressione russa, anzi un ruolo di guida da cui ha tratto beneficio anche il nostro cancelliere Scholz che, invece, a volte non è stato così rapido nelle conclusioni».

Ricorda il viaggio a Kiev con Macron e Scholz, altamente rappresentativo del suo appoggio all’Ucraina, e le sanzioni elaborate con il ministro del Tesoro americano Janet Yellen. Sottolinea così come l’eredità di Draghi, a suo avviso, non deve andare perduta, per la stabilità degli Stati membri. «L’Italia merita rispetto per come ha gestito la sua economia e per la rapidità con cui è uscita dalla crisi del Covid», ha riconosciuto l’economista. Poi ha aggiunto: «L’importante è che non cambi orientamento: per questo, il ministro delle Finanze tedesco Lindner vuole che il nuovo patto di stabilità sia sufficientemente rigoroso». Sul fronte della gestione della crisi del gas, sollecitato sul Tpi come scudo anti-spread si è detto incerto della sua reale efficacia. Poi ha concluso: «Draghi è riuscito a mettere al riparo il Paese dal ricatto russo sul gas. L’Italia, a meno di clamorosi errori, potrà avere una performance economica quest’anno e il prossimo perfino migliore della Germania».

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