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La legge elettorale spiegata da Berruto, lo spot boomerang del Pd sul «peggior regolamento mai conosciuto» per vincere lo Scudetto – Il video

Il responsabile per lo Sport del Pd si incarica di sviscerare i meccanismi del Rosatellum, che obbliga i partiti a stringere alleanze per «vincere il campionato». Un meccanismo duramente criticato nella clip dei dem, tra i promotori della legge elettorale

Per spiegare la legge elettorale con cui si andrà a votare il prossimo 25 settembre, il Pd si affida all’ex ct della nazionale di volley Mauro Berruto che viene citato nel tweet dei dem che accompagna lo spot: «il Rosatellum è il “peggior regolamento” che abbiamo mai conosciuto per una competizione elettorale». Gioverebbe ricordare al ct che quel pessimo regolamento è stato fortemente voluto anche dal Pd che lo ha votato nel 2017, ma tant’è queste sono regole e «piaccia o no – dice il responsabile per lo Sport dei dem – quest’anno si giocherà così».

La lezione sulla legge elettorale si aiuta con una metafora calcistica: «Cambiano le regole della Serie A. Per vincere lo Scudetto non basteranno più i tuoi punti in classifica, ma la somma dei tuoi più quelli di altre squadre». E qui scatta il meccanismo delle alleanze: «L’Inter si accordo con la Lazio che però impone il Verona. Clamorosa trattativa tra Juve, Napoli e Fiorentina». La strada non è semplice, come ha dimostrato lo stesso Enrico Letta che solo ieri è riuscito a chiudere tutti gli accordi possibili nel centrosinistra: «Roma e Milan dovranno necessariamente parlarsi – continua Berruto – per non vanificare le loro chances di vittoria». Si passa poi a chi gli accordi non li ha voluti e ha deciso di correre da solo, come ad esempio Matteo Renzi: «Mentre il Toro rifiuterà ogni accordo andando incontro a una retrocessione certa, ma… eroica».

Non ci sono alternative ormai, spiega il ct e quest’anno «si giocherà così. Ogni squadra manterrà la propria identità, ma sarà costretta a giocare con il peggior regolamento da quanto esiste il calcio». Da sportivo comunque Berruto apre all’ottimismo: «Chi ama lo sport, tuttavia, sa che ha un dovere: giocare. Per cercare di vincere, per i valori che incarna, per stare in Europa. E per, appena si potrà, cambiare queste regole che sembrano fatte apposta per essere incomprensibili e allontanare i tifosi dal calcio».

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