Dopo il botta e risposta con Salvini, il duo La rappresentante di lista: «Gli piace il nostro “Ciao ciao”? Ora vi spiego che cosa significa»
Dopo il botta e risposta tra il duo La Rappresentante di Lista e il leader della Lega, Matteo Salvini, i cantanti spiegano il vero significato della canzone Ciao Ciao. Il testo in questione «parla di apocalisse ed ecologia. Il cambiamento climatico è qualcosa che ci spaventa in prima persona, ci piace quest’idea che la musica abbia il potere apotropaico di scacciare via le paure», spiegano in un’intervista al Corriere della Sera. La coppia artistica, formata dalla voce di Veronica Lucchesi e i polistrumentista Dario Mangiaracina, ci tengono poi a sottolineare come abbiano creato intenzionalmente il «contraltare tra una musica travolgente, un ritmo coinvolgente e – in chiave opposta – la catastrofe che viene raccontata nel testo, una fine del mondo incombente in cui a poco a poco salutiamo anche le parti del nostro corpo». Quando hanno ideato il brano erano consapevoli che avrebbe incontrano livelli di lettura diversi. «Il ritornello effettivamente è così trascinante che può essere frainteso, ma non è detto che sia un male. Oscar Wilde temeva che la sua opera a un certo punto non potesse più essere fraintesa», commentano.
Lo scontro con Salvini
Tutto questo nasce a seguito di un comizio a Bari di Salvini in cui al termine dell’evento è partita Ciao Ciao. «La nostra maledizione sta per abbattersi su di te, becero abusatore di hit», hanno scritto così La Rappresentante di Lista su Twitter. Immediata, sempre via social, è arrivata la replica del leader del Carroccio: «Cara Rappresentante, onestamente non ci ho fatto caso visto che ero in mezzo a tantissima bella gente. Sperando che la maledizione non abbia effetti, confesso (mea culpa) che la tua #ciaociao mi piace parecchio». Si tratta quindi di una canzone che si presta a più interpretazioni. Lo stesso duo artistico, nonostante non abbia apprezzato di essere stato ascoltato a un incontro della Lega, ha sottolineato come la loro sia una musica «queer pop», ovvero senza genere musicale, obliqua e che sfugge a etichette di ogni tipo.