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No! Il Regno Unito non ha ammesso che i vaccini danneggiano il sistema immunitario

10 Agosto 2022 - 07:55 Juanne Pili
Come al solito i No vax hanno usato una fonte ufficiale senza leggerla

«Il governo del Regno Unito ammette che i vaccini hanno danneggiato il sistema immunitario naturale di coloro che sono stati vaccinati due volte», si legge nei post che dai gruppi Telegram approdano anche nelle condivisioni su Facebook. La fonte a cui fanno riferimento è un «Rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19» del Regno Unito, riferito a una «42esima settimana», senza precisare di che anno. Non è la prima volta che vengono distorti documenti della Sanità britannica riguardanti i vaccini contro il nuovo Coronavirus, senza tener conto di quanto afferma nella loro interezza e delle avvertenze poste dagli stessi autori. Ne avevamo trattato qui, qui e qui.

Per chi ha fretta:

  • Secondo i No vax un report britannico mostrerebbe un calo di «anticorpi Natural Killer», quindi i ricercatori avrebbero ammesso che i vaccini peggiorano le difese immunitarie, contrariamente all’immunità data dall’infezione.
  • Con NK (Natural Killer) non si fa mai riferimento a degli anticorpi, bensì ad alcune cellule facenti parte della linea di difesa immunitaria cellulo-mediata.
  • Il report usa il termine «anticorpi N», che non è sinonimo di «cellule NK».
  • Difficilmente un documento scientifico potrebbe riportare errori così grossolani.
  • Il report della Sanità britannica usa il termine «anticorpi N» per definire quelli suscitati dall’infezione, comparandoli con gli «anticorpi S», associati ai vaccinati e/o con infezione.
  • Il calo di anticorpi N osservato indica l’esatto contrario di quel che hanno capito i No vax.
  • Le tabelle presenti nel documento lo mostrano chiaramente: la risposta dei vaccinati nei casi di infezione migliora nel tempo, rispetto a chi non si vaccina.

Analisi

Il testo che accompagna queste condivisioni – probabilmente tradotto dall’Inglese -, pone l’accento in particolare su un presunto calo di «anticorpi Natural Killer», riportato a pagina 23 del documento, che fa parte di una lista di altri report britannici usati negli ambienti No vax anglosassoni; lo sappiamo grazie al precedente lavoro dei colleghi di PolitiFact, che datano il documento al dicembre 2021:

Il governo del Regno Unito ha ammesso che una volta che sei stato vaccinato con DOPPIA dose, non sarai mai più in grado di acquisire la piena immunità naturale alle varianti Covid – o forse a qualsiasi altro virus. Quindi guardiamo iniziare ora la “vera” pandemia! Nella 42ª settimana “Rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19”, il Dipartimento della salute del Regno Unito ammette a pagina 23 che “i livelli di anticorpi “N” ( Natural killer) sembrano essere più bassi nelle persone che vengono infettate dopo due dosi di vaccinazione”.

Continua dicendo che questo calo degli anticorpi è essenzialmente permanente. Cosa significa questo? Sappiamo che i vaccini non prevengono l’infezione o la trasmissione del virus (anzi, il rapporto mostra che gli adulti vaccinati hanno ora molte più probabilità di essere infettati rispetto a quelli non vaccinati) Gli inglesi ora scoprono che il vaccino interferisce con la capacità dell’organismo di produrre anticorpi dopo l’infezione non solo contro la proteina spike, ma anche contro altre parti del virus. In particolare, le persone vaccinate non sembrano formare anticorpi contro la proteina del nucleocapside, l’involucro del virus, che è una parte cruciale della risposta nelle persone non vaccinate.

A lungo termine, i vaccinati sono molto più suscettibili a qualsiasi mutazione nella proteina spike, anche se sono già stati infettati e curati una o più volte. I non vaccinati, d’altra parte, otterranno un’immunità duratura, se non permanente, a tutti i ceppi del presunto virus dopo essere stati naturalmente infettati da esso anche una volta.

Cosa riporta davvero la Sanità britannica sulla sicurezza dei vaccini Covid

Fin dall’introduzione del documento, che ne riassume il contenuto, si legge come «nel complesso, i vantaggi dei vaccini COVID-19 superano i potenziali rischi». Anche sull’efficacia non leggiamo niente di nuovo, infatti secondo i dati riportati «2 dosi di vaccino sono efficaci tra il 65 e il 95% nel prevenire la malattia sintomatica […] con la variante Delta, con livelli più elevati di protezione contro malattie gravi
compreso il ricovero e la morte. Vi sono alcune prove di una diminuzione della protezione contro l’ infezione e la malattia sintomatica nel tempo, sebbene la protezione contro la malattia grave rimanga elevata nella maggior parte dei gruppi almeno 5 mesi dopo la seconda dose».

Osservando l’impatto della vaccinazione di massa nella popolazione britannica, il documento mostra come «entro il 10 ottobre 2021, l’assorbimento complessivo del vaccino in Inghilterra per la dose 1 era del 65,5% e del 60,4% per la dose 2. In linea con il lancio del programma, la copertura è più alta nelle fasce di età più anziane. […]. Sulla base del test degli anticorpi dei donatori di sangue, il 98,0% della popolazione adulta ora ha anticorpi contro l’infezione da COVID-19 o da vaccinazione rispetto al 18,7% che ha anticorpi da sola infezione».

Il report britannico parla di «anticorpi Natural Killer»?

Una cosa è certa: non esistono gli «anticorpi Natural Killer». Oltre all’immunità basata sugli anticorpi esiste anche quella cellulo-mediata, che rappresenta una seconda linea di difesa del nostro sistema immunitario. Qui troviamo anche le «cellule» NK (Natural Killer), che – oltre a non essere mai indicate come «anticorpi» -, attaccano le cellule infette mandandole in apoptosi (morte programmata). Queste si attivano proprio se sussiste l’infezione, tanto che sono coinvolte indirettamente nel meccanismo della tempesta di citochine, alla base dell’infiammazione che caratterizza le forme gravi di Covid-19. Leggiamo ora cosa riporta il documento britannico a pagina 23:

Le stime di sieropositività per l’anticorpo N sottostimano la proporzione della popolazione precedentemente infettata […] i donatori di sangue hanno meno probabilità di essere esposti a infezioni naturali rispetto agli individui di pari età nella popolazione generale […] i livelli di anticorpi N sembrano essere più bassi negli individui che contraggono l’infezione dopo 2 dosi di vaccinazione.

Compreso che il report parla di «anticorpi N», non di cellule NK (la definizione «Natural Killer» non appare mai nel documento), scopriamo che gli autori definiscono due tipi di anticorpi (S e N), a seconda della loro origine. I ricercatori utilizzando dei saggi sviluppati apposta per misurare e confrontare gli anticorpi prodotti dall’infezione naturale con quelli stimolati dal vaccino. Per la precisione vengono utilizzati dei saggi «Roche»:

Nucleoprotein (Roche N) assays only detect post-infection antibodies, whereas spike (Roche S)
assays will detect both post-infection antibodies and vaccine-induced antibodies.

Gli «anticorpi S» fanno riferimento sia a chi si è infettato sia ai vaccinati; gli «anticorpi N» invece si trovano esclusivamente tra chi è stato infettato. Appare banale dunque, che in una popolazione ampiamente vaccinata possa risultare un calo di anticorpi di tipo N, secondo la terminologia adottata.

Il report conferma che l’immunità naturale non è preferibile ai vaccini

Non solo la Sanità britannica non dimostra affatto che i vaccini peggiorano l’immunità; ma mostra al contrario, che l’immunità naturale non è affatto preferibile a quella suscitata dalla vaccinazione, come avevamo già spiegato in precedenti articoli (per es. qui, qui e qui). Del resto gli autori lo mostrano chiaramente in un grafico a pagina 20, che evidentemente è sfuggito a chi ha stravolto il senso del documento.

Rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19 – 42esima settimana | Gli anticorpi N, dovuti alla sola infezione naturale da soli sono evidentemente meno efficaci.

Interessanti anche le tabelle a pagina 25, dove si vede che nel tempo i vaccinati migliorano la risposta immunitaria in caso di infezione, rispetto a chi si infetta senza alcuna protezione:

Rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19 – 42esima settimana | La risposta dei vaccinati nei casi di infezione migliora nel tempo, rispetto a chi non si vaccina.

Si tratta di risultati attesi, perché i meccanismi evolutivi che permettono un miglioramento nel tempo, risultando protetti soprattutto dalle forme gravi di Covid-19 erano già ben noti. Per approfondire suggeriamo la visione di un video divulgativo del biologo molecolare Francesco Cacciante:

Conclusioni

Alcuni autori No vax hanno usato un documento ufficiale della Sanità britannica senza comprenderne il contenuto, altrimenti si sarebbero accorti che dimostra l’esatto contrario di quel che credono di aver capito. Secondo loro i ricercatori avrebbero ammesso che i vaccini indeboliscono il sistema immunitario, mentre l’immunità naturale darebbe maggiore protezione. In realtà dimostrano l’esatto contrario, corroborando quanto già emerge da due anni, ovvero, che la risposta dei vaccinati al SARS-CoV-2 migliora nel tempo, cosa che non vediamo in chi si infetta senza alcuna protezione.

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