Conte contro Meloni e Di Battista: «Non prendo ordini da Washington ma la Nato non si discute»
«Io sono l’unico leader politico che non va a Washington a prendere ordini». Dai microfoni di Radio 24, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha voluto nella mattinata del 10 agosto prendere le distanze dai suoi rivali politici ed ex alleati. Prima fra tutti Giorgia Meloni, la presidente di Fratelli d’Italia che in un’intervista rilasciata a Fox News pochi giorni fa si è candidata come prima presidente del Consiglio donna nella storia della Repubblica italiana. «Io non prendo ordini da Washington», ci tiene a precisare Conte: «Io sono leale con tutti i nostri alleati ma difendo gli interessi degli italiani in modo vero, non faccio come la Meloni che va lì a Washington e si va a raccomandare per cercare di governare».
«Opinioni diverse»
L’ex presidente del Consiglio, poi, risponde anche alle domande su Alessandro Di Battista confermando che ad oggi rimane ancora lontano un suo rientro nelle fila pentastellate. Il motivo principale è il posizionamento sulle questioni di politica estera. «Ho sempre detto che non discuteremo la nostra posizione euro-atlantica», ribadisce Conte. «Su alcune questioni di politica internazionale con Di Battista non ci ritroviamo», continua il capo politico dei 5S che definisce ormai un movimento strutturato «dove c’è una linea politica che bisogna condividere. Se non la si condivide nascono delle difficoltà, lui ha delle opinioni diverse». Nel corso dell’intervista, Conte ha anche confermato che c’è l’ipotesi concreta della sua candidatura da capolista in più collegi: «Sicuramente i cittadini mi troveranno in più circoscrizioni», un modo «per cercare di portare avanti i princìpi e i valori del movimento».
Leggi anche:
- Chiuse le autocandidature M5S in vista delle parlamentarie. Casalino e Raggi fuori, c’è Appendino
- Giorgia Meloni e la proposta su giovani e lavori “forzati”: cosa c’è di vero nelle accuse di Conte a FdI
- Dopo lo strappo di Calenda, Conte a muso duro contro Letta: «Il Pd pensa di riaprire al M5s? Enrico, offri pure i seggi liberi a Di Maio»