La storia di Don Franco Barbero che da oltre 40 anni benedice matrimoni omosessuali
Nessuna differenza tra persone eterosessuali e omosessuali: Don Franco Barbero benedice matrimoni tra coppie dello stesso sesso da oltre 40 anni. Ne conta quasi 700, di cui più della metà donne. «Ne sto preparando altri. Presto anche uno tra due preti». Così il sacerdote ha iniziato a raccontare la sua storia a Repubblica. 83enne, presbitero della comunità cristiana di Pinerolo (dove è cresciuto), ha alle spalle 32 pubblicazioni di teologia. Nel 1980 organizza il primo convegno europeo su «Fede cristiana e omosessualità». Il don già da diversi anni benediva coppie omosessuali. Nel ’71 fondò la sua prima comunità di base, in provincia di Torino. «La Chiesa è fondamentalista: nonostante le bonarie dichiarazioni di Papa Francesco non ha preso posizione. Questo ha fatto allontanare milioni di persone, mi rincresce che si allontanino anche da Dio», commenta Barbero.
I reclami dal Vaticani e le minacce
Alla domanda su chi faccia parte della sua comunità, risponde: «Transessuali, omosessuali, preti scomunicati con amori nascosti, donne calpestate perché hanno abortito. Tossicodipendenti». E aggiunge: «È la popolazione più bella del mondo da cui ho imparato ad ascoltare». Barbero racconta che da giovane si immaginava una vita diversa, fatta di «obbedienza, disciplina e castità», ma studiando e incontrando le realtà delle persone ha capito di voler vivere la fede diversamente. La cosa non è piaciuta in Vaticano, che gli ha mandato «infiniti reclami» fino a un ultimatum dalla Santa Sede che gli chiese di rinnegare tutto. Barbero è stato poi dimesso dallo stato clericale nel 2003. «Come fa la mia chiesa a non capire che lo faccio proprio per il Vangelo?», si chiede il presbitero. Barbero in questi anni ha ricevuto minacce, lettere di disprezzo e anche aggressioni fisiche da più parti. Ma non si è mai fermato: «L’amore non smette di essere un giardino che fiorisce con mille fiori».
Foto di copertina: Gayburg
Articolo aggiornato alle 19.45