Ucraina, l’attore filo-Putin Steven Seagal è nel Donbass per un documentario. E accusa Zelensky di «crimini di guerra» – Il video
Fosse stato uno dei suoi film di arti marziali, forse il titolo più azzeccato sarebbe stato un mix tra The Foreigner (Lo straniero, 2003) e Out of Reach (Fuori portata, 2004). Invece, Steven Seagal è volato in Ucraina per girare un documentario. In qualità di rappresentante speciale per la Russia per le relazioni umanitarie con gli Stati Uniti, l’attore nato in Michigan ma con cittadinanza serba e russa si trova da qualche giorno nell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk. Come scritto dal capo dell’ufficio di Mosca del Financial Times, Max Seddon, Seagal ha visitato le macerie del carcere di Olenivka fatto esplodere dai russi, secondo gli ucraini, e viceversa a fine luglio.
La star e lo zar
«Steven ha notato che il 98% di coloro che parlano del conflitto nei media non sono mai stati qui», ha detto Denis Pushilin, leader del Donetsk e per questo motivo ha deciso di girare un suo documentario sulla guerra nel Donbass. Definito da alcuni vecchi colleghi «il peggior attore del mondo» e vincitore di due Razzie Awards (l’opposto degli Oscar) diversi, uno come peggior attore protagonista e l’altro come peggior regista, Seagal starebbe intervistando alcuni dei prigionieri ancora detenuti in quel carcere dopo sono morte almeno 50 persone e ferite altre 70.
La star di Hollywood, che da tempo vive stabilmente in Russia e che aveva partecipato anche ai festeggiamenti del 70esimo compleanno del presidente Vladimir Putin, ha apertamente accusato Volodymyr Zelensky di essere «coinvolto in crimini di guerra» in un’intervista pubblicata dal giornalista e presentatore tv filorusso Vladimir Solovyev. Il premier ucraino avrebbe, secondo Seagal, attaccato quella prigione perché i prigionieri stavano confessando torture e atrocità di ogni tipo commesse da Zelensky e il suo esercito: «Ecco perché ha lanciato quei missili».
August 9, 2022
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