M5s, Raggi si schiera contro Conte (senza citarlo): «Potevo candidarmi ma sono contraria alle alleanze coi partiti tradizionali»
Un atto di accusa, anche se indiretto, al leader del Movimento, Giuseppe Conte. L’ex sindaca di Roma Virginia Raggi ha spiegato perché non si è candidata alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle, rinunciando così, almeno secondo le regole attuali, alla possibilità di entrare in Parlamento. Con un post su Facebook Raggi ha smentito la versione dell’ex premier, chiarendo che, a suo parere, teoricamente avrebbe potuto correre per la prossima legislatura senza violare le regole del M5s: «A tutti coloro che mi hanno chiesto il motivo della non candidatura alle parlamentarie. Inizio col dire che secondo le nostre regole interne, quella del doppio mandato e del mandato Zero, ritengo che sarei stata perfettamente candidabile».
Se ha scelto di non candidarsi, spiega Raggi, è per una serie di motivi che partono dalla possibilità di sottoscrivere alleanze con partiti tradizionali: «Tra i motivi che mi hanno guidato c’è la mia contrarietà verso le alleanze strutturali e i campi progressisti con i partiti tradizionali e ad oggi non potrei dire con certezza quali saranno, nei prossimi cinque anni, i nostri futuri compagni in Parlamento. Per questo, senza giudizi morali- aggiunge ancora – credo sia giusto che si candidi alle parlamentarie chi ritiene determinati scenari possibili ed eventualmente accettabili».
Uno degli altri motivi però è più personale e riguarda il rapporto con il figlio: «È a tutti noto che in questi ultimi cinque anni, come era giusto per il mandato che avevo ricevuto dai cittadini romani, ho vissuto unicamente per fare il Sindaco 7 giorni su 7, h24. La mia vita privata si è totalmente azzerata e sono arrivata a vedere mio figlio solo a colazione. Ho perso cinque dei suoi anni e in particolare quelli durante i quali si è formato. Ora, in tutta onestà, ho bisogno di recuperare il tempo con lui».
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