«Mio figlio lasciato fuori dal concerto di Capoplaza per il colore della sua pelle», la denuncia di una mamma a Ravenna
Gli avrebbero impedito di assistere al concerto del suo cantante preferito a causa delle sue origini nordafricane. Il protagonista dell’assurda vicenda è un 16enne di nome Binyam, un ragazzo emiliano-romagnolo adottato. Lo scorso 12 agosto, stava andando al concerto di Capoplaza in un locale di Marina di Ravenna. Prima che venisse bloccato all’ingresso, insieme a un gruppo di altri ragazzi nordafricani. A raccontare questa storia è Gabriella Nobile, fondatrice dell’associazione Mamme per la pelle. «La mamma è una socia della nostra associazione. Abbiamo in mano una registrazione», dichiara, «Procederemo assolutamente con un esposto e speriamo che il locale possa chiudere per un po’».
Binyam, prosegue Nobile, «è stato l’unico del suo gruppo di amici che non è stato fatto entrare, l’unico di colore. Lui ha chiamato i genitori che sono andati sul posto». La donna avrebbe raccontato che «non hanno fatto entrare un paio di ragazzi anche loro di colore e un gruppo di nordafricani». Alla mamma che protesta, viene risposto «’Ci spiace signora, il locale può fare quello che vuole, è un luogo privato’». Adesso, Nobile annuncia le loro intenzioni a procedere per vie legali: «Faremo un esposto in Procura, l’avvocato Alessandra Ballerini, specializzata in diritti umani e immigrazione, si occuperà di questa vicenda». E chiude la sua dichiarazione all’ANSA con un appello al cantante Capoplaza: «Non lo abbiamo sentito, non abbiamo i suoi recapiti. Sono certa che lui non sa assolutamente nulla. Mi piacerebbe molto che prendesse una posizione netta su questa cosa».
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