Esercitazioni militari congiunte e fronte comune contro gli Usa: cosa sta succedendo tra Cina e Russia
Una è impegnata in quella che chiama «operazione speciale» da quasi 6 mesi, l’altra in esercitazioni militari sempre più dispendiose. Entrambe, però, continuano a rafforzare i legami bilaterali in ogni settore. Come annunciato in una nota di oggi 17 agosto, il ministero della Difesa cinese provvederà a mandare presto truppe del proprio Esercito popolare di liberazione in Russia. Stando alle comunicazioni ufficiali, nonostante gli ultimi avvenimenti sull’isola di Taiwan e le condanne contro gli Stati Uniti arrivate da Mosca, non sarà altro che un ciclo di esercitazioni congiunte con le forze russe, ma anche con India, Bielorussa e Tagikistan, da tempo programmate e regolate da un accordo di collaborazione. Il ministero cinese esclude, quindi, ogni correlazione con «l’attuale situazione internazionale e regionale», affermando che questa operazione avrebbe come obiettivo «migliorare il livello di collaborazione strategica tra le parti e rafforzare la capacità di risposta a varie minacce alla sicurezza». Che si sarebbero svolte esercitazioni militari nel distretto militare orientale, la Russia lo aveva già annunciato a luglio. Queste si terranno dal 30 agosto al 5 settembre e ricorderanno quelle svolte nel 2018 quando l’Esercito popolare cinese vi prese parte per la prima volta.
Una «provocazione ben pianificata»
Nulla a che fare né con l’Ucraina né con Taiwan, quindi. Anche se, comunque, nelle scorse ore il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha ringraziato per le parole di sostegno pronunciate da Vladimir Putin su Taipei. Martedì scorso, 16 agosto, durante la decima Conferenza sulla sicurezza internazionale di Mosca, il presidente russo aveva definito la visita della speaker della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi una «provocazione ben pianificata». Secondo Putin, infatti, l’obiettivo dell’Occidente sarebbe quello di costruire un’alleanza simile alla Nato anche nella regione dell’Asia-Pacifico. E per riuscirci, starebbe incolpando Russia e Cina dei suoi problemi.
Unica Cina
I giudizi di Putin «sono una manifestazione di cooperazione strategica ad alto livello tra Cina e Russia e del sostegno reciproco coerente e fermo su questioni che riguardano i reciproci interessi fondamentali», ha detto Wang Wenbin ricordando come ad oggi oltre 170 Paesi avrebbero riaffermato il principio dell’Unica Cina. In questi giorni sono ancora in corso «missioni di pattugliamento e prontezza al combattimento», che Pechino considera necessarie per la «salvaguardia nazionale e integrità territoriale». D’altronde la leadership comunista è sempre stata chiara sul fatto che sarebbe pronta a usare la forza contro Taiwan, se dovesse essere necessario.
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