I cattolici italiani chiedono più attenzione per le persone Lgbtq
Più attenzione e accoglienza per le persone Lgbtq+ e per i loro familiari, ma anche per i giovani e le donne. Sono le richieste più urgenti avanzate dai cattolici e raccolte nella sintesi nazionale della fase diocesana del Sinodo 2021-2023. Il documento si chiama Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione e la presidenza della Cei lo ha consegnato il 15 agosto alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. In un capitolo del documento, dedicato all’accoglienza, si fa riferimento anche alle persone separate o divorziate, ai migranti e ai disabili. Questo un estratto della sua sintesi.
«Sono tante le differenze che oggi chiedono accoglienza: generazionali (i giovani che dicono di sentirsi giudicati, poco compresi, poco accolti per le loro idee e poco liberi di poterle esprimere; gli anziani da custodire e da valorizzare); generate da storie ferite (le persone separate, divorziate, vittime di scandali, carcerate); di genere (le donne e la loro valorizzazione nei processi decisionali) e orientamento sessuale (le persone Lgbt+ con i loro genitori); culturali (ad esempio, legate ai fenomeni migratori, interni e internazionali) e sociali (disuguaglianze, acuite dalla pandemia; disabilità ed emarginazione)».
Un aspetto cruciale sollevato dal documento riguarda poi gli abusi sessuali nella Chiesa. I cattolici evidenziano la necessità di ascoltare le vittime dei «crimini per cui la Chiesa prova vergogna e pentimento». L’appello è rivolto anche a una maggiore trasparenza nella comunicazione, la cui mancanza «ha favorito insabbiamenti e omissioni su questioni cruciali quali la gestione delle risorse economiche e gli abusi di coscienza e sessuali».
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